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06 05 14 - Papa Pio XI , Re Faruk, Regina Elena Banca D'Italia e Acquedotto Pugliese comprarono i tapeti degli esuli armeni fugiti dal genocidio
Nor Arax 1926
La Bari solidale
Quartiere San Pasquale. Un cancello dà sull'Istituto delle Suore Clarisse Francescane. "1926" e sulla colonna sinistra una scritta: "Nor Arax", il fiume
che scorre tra Armenia, Turchia e Iran e testimone di una tragedia dimenticata.
Tra il 1915 ed il 1918 in Anatolia il governo musulmano dei "Giovani Turchi" trucidò migliaia di armeni cristiani-ortodossi; molti fuggirono e alcuni
trovarono asilo in Puglia. I profughi accolti a Bari grazie all'intermediazione di Hrand Nazarianz, poeta armeno esule condannato a morte nel suo Paese, furono
ospitati in un capannone vicino ad una fabbrica di tappeti. Dalla loro abilità di tessitori i pugliesi impararono l'arte del telaio; i tappeti realizzati a Bari furono acquistati da re Faruk, Papa Pio XI, la regina Elena, la Banca d'Italia e l'Acquedotto Pugliese. Nel dopoguerra nacquero scuole di tessitura, ad Oria (Brindisi) e in Calabria. Ancora oggi vivono a Bari discendenti degli Armeni sfuggiti alla persecuzione. Ma nessuno ricorda la loro storia.

13/05/2006

V.V

 
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