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06 04 11 -Armenia: performance economica di tutto rispetto
La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo nel pubblicare la nuova strategia 2006-2007 per l’Armenia ha inteso sottolineare la performance macroeconomica del tutto positiva, mettendo in risalto gli sforzi del paese nel perseguire strenuamente l’affermazione di un’economia di mercato e dei principi del pluralismo.

Margherita Casillo

Equilibri.net (11 aprile 2006)

Performance macroeconomica

La performance dell’Armenia è stata sempre favorevole negli anni recenti, sono infatti ormai quattro anni che il Pil continua a crescere a tassi, nonostante le piccole divergenze percentuali dei diversi analisti, che si aggirano intorno al 10%. La crescita si è attestata nel 2005 all’11% grazie al boom nel settore delle costruzioni (+31%), ma anche al buon andamento dell’agricoltura (+12%).
Non va dimenticato che la struttura economica del Paese, dagli anni novanta ad oggi, ha subito notevoli mutamenti. Il settore industriale è quello che ha patito le maggiori alterazioni dal momento che sta conoscendo ora una fase di forte declino, mentre durante il periodo sovietico si trattava del comparto tenuto in maggior considerazione. La percentuale di partecipazione alla formazione del PIL dell’industria è infatti passata dal 44,5% del 1990 al 20,5% del 2002, a causa dei problemi connessi alla transizione verso un’economia di mercato. Negli ultimi anni, tuttavia, il settore è in ripresa, supportato dalla notevole crescita del comparto minerario e di quello manifatturiero, che hanno eneficiato di una forte domanda da parte della Russia e dell’Europa occidentale.

Un componente trainante per l’economia del paese, nel corso degli ultimi anni, è rappresentata dall’edilizia, settore che ha potuto beneficiare dei finanziamenti provenienti dalla Lincy Foundation, creata negli Stati Uniti da membri della diaspora armena. Nel complesso, la Lincy Foundation tra il 2001 e il 2003 ha contribuito con circa 170 m di US$ alla costruzione di complessi residenziali e 270 km di strade, oltre che incentivare molti istituti culturali dell’Armenia.
La domanda interna continua ad essere spinta dagli investimenti. L’inflazione media annua dei prezzi al consumo è scesa dal 7% nel 2004 all’1% nel 2005, manifestando una notevole diminuzione dei prezzi dei prodotti alimentari grazie anche ad un’ottima annata per l’agricoltura. L’effetto dell’aumento dei prezzi del petrolio sull’inflazione è stato contenuto dato che il prezzo delle forniture di Gas dalla Russia è fisso dal 2000, si tratta però di un accordo che verrà rinegoziato a breve, rendendo dunque prevedibile un aumento dell’inflazione media annua. Il deficit di bilancio nel 2005 è stato pari al 2,4% del PIL, inferiore a quello programmato dal governo (2,9%); questo
manifesta dunque che c’è stato un aumento delle entrate ed una spesa inferiore a quella attesa.

Il debito estero non è molto elevato, è infatti pari a meno del 30% del PIL. Le riserve in valuta straniera sono aumentate. Da dicembre 2002 la moneta armena, il dram, si è apprezzata di circa il 25% nei confronti del dollaro ed ha continuato ad apprezzarsi nel 2005 in media del 14,7% rispetto al 2004 Tuttavia l’apprezzamento reale nei confronti dei principali partner commerciali è stato
molto contenuto, quindi non ci sono stati effetti negativi sulla competitività del paese. Il sistema bancario non è molto sviluppato ma risulta stabile. I crediti al settore privato tendono ad aumentare e la qualità dei crediti rimane buona. Ciò nondimeno, la differenza tra i tassi d’interesse attivi e passivi rimane alta, attestandosi a circa il 12% nel luglio 2005, riflettendo così l’elevato rischio del credito e la scarsa competitività nel sistema.
L’information technology si è sviluppata ad un livello del 20% nel 2004 ed il valore delle esportazioni in questo settore è ammontato lo scorso anno a 50 milioni di dollari (particolarmente sviluppati i contatti con imprese statunitensi e canadesi). Nel 2005, infatti,la Lycos Europe ha manifestato interesse alla de-localizzazione in Armenia di alcune attività, a conferma della preparazione dei programmatori armeni e delle possibilità di sviluppo del settore.

Nonostante la rilevante performance economica, l’incidenza della povertà è ancora molto alta. Secondo fonti del Servizio Nazionale di Statistica, verso la fine del 2003 il 42,9% della popolazione vivrebbe con meno di 12.260 dram (pari a 24$) al mese. Per combattere questi fenomeni il governo ha adottato una strategia il cui obiettivo è quello di ridurre la percentuale di poveri entroil 2007 al 35%. Difatti, come si evince dal Poverty Reduction Strategy Paper Progress Report preparato dall’Armenia assieme agli esperti della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale, la diminuzione della povertà ha riguardato solo la capitale e non certo le città secondarie e la campagna, il che mette in luce un altro aspetto rilevante dell’espansione economica armena:
la correlazione negativa tra lo sviluppo dell’agricoltura e la diminuzione
della povertà rurale.

Un bilancio sulle riforme strutturali

L’Armenia sta compiendo notevoli passi in avanti sulla strada delle indispensabili riforme economiche orientate al mercato, come dimostra anche la sua adesione all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2003. Procede inoltre l’allineamento della legislazione armena con quella dell’UE. Fra le misure più salienti vanno segnalate l’adozione di una strategia per la lotta
alla corruzione e la creazione di un consiglio anticorruzione che risultano essenziali per migliorare le condizioni in cui operano le imprese e gli investitori, sia nazionali che esteri. Occorre inoltre potenziare i sistemi fiscale e doganale per ottenere risultati concreti nella lotta alla corruzione.

Secondo le stime della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo l’Armenia va avanti molto velocemente verso quelle riforme strutturali relative alla liberalizzazione dei prezzi e del commercio, nonché verso delle privatizzazioni, il paese mantiene infatti un regime di tassi di cambio fluttuanti con una piena convertibilità della valuta corrente. Il processo di privatizzazione è quasi completo, ma la ristrutturazione post-privatizzazione e l’incremento della corporate governance, restano delle priorità. Effetti molto positivi ha avuto sulla crescita del PIL il processo di privatizzazioni che su piccola scala è iniziato nel maggio del 1991, per poi essere amplificato a partire dal 1995. Almeno il 95% delle piccole e medie imprese sono state privatizzate negli ultimi anni, oltre a circa cento impianti di grandi dimensioni (al 1° aprile del 2005 si contavano 1.945 imprese privatizzate).

Sebbene il governo abbia concretizzato alcuni miglioramenti nella riforma del sistema finanziario questo è ancora relativamente poco sviluppato. Restano ancora aperte molte sfide verso una piena transizione all’economia di mercato.
Sicuramente una mossa decisiva sarà l’incremento dell’ambiente degli affari, attuando una riduzione, tra le altre cose, della corruzione e dell’arbitrarietà ed enfatizzando il ruolo della legge. È necessario continuare a dar forza al settore finanziario accrescendo il livello delle intermediazioni finanziarie, migliorando la qualità delle istituzioni mediante l’affermazione di competizioni regolari. Accelerare la trasparenza e la corporate governace nel settore delle imprese, promuovere la commercializzazione delle infrastrutture pubbliche con una particolare enfasi sulla trasparenza, stabilizzare la competizione nel mercato e migliorare il sistema delle tasse e delle pratiche amministrative, nonché assicurare la sostenibilità del debito, sono tutti interventi imprescindibili per lo sviluppo del paese.

Gli aiuti internazionali

Un aiuto necessario allo sviluppo economico armeno è stato, e di sicuro continuerà ad essere, il ruolo dei donatori internazionali.
L’Unione Europea ha certamente svolto a tutt’oggi svolto un ruolo di primo piano in Armenia. Ogni intervento dell’Ue, va inserito nell’Accordo di Partenariato e Cooperazione, firmato nel 1996 ed entrato in vigore il 1° luglio 1999. Attraverso il programma Tacis si è desiderato facilitare la transizione del paese verso un’economia di mercato sostenendo in particolare il settore privato, le piccole e medie imprese e l’agricoltura. Nel dicembre del 2001 è stato approvato un Country Strategy Paper, che viene attuato attraverso un programma d’azione biennale (l’ultimo dei quali per il 2004-2005 del valore di 10 milioni di euro). L’aiuto comunitario comprende anche l’importantissimo “Food Security Program” , per mettere in atto il quale sono stati stanziati 21
milioni di dollari per il biennio 2005-2006, e attraverso il quale avviare e completare la riforma agraria, nonché la “Macro Financial Assistance”, ovvero una linea di credito destinata a manteneresostenibile i l debito armeno. È inoltre da tenere in considerazione i buoni rapporti tra il paese ed il Fondo Monetari Internazionale, il quale nel maggio del 2005 ha approvato una linea di
credito per i prossimi 3 anni del valore di 34,2 milioni di dollari nel quadro del “Poverty Reduction and Growth Facility Arrangement”. . La Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo ha confermato la sua intenzione di espandere le proprie attività nel paese, indicando come obiettivi principali sia il miglioramento delle condizioni per fare impresa, riducendo la corruzione ed enfatizzando lo stato di diritto, che il rafforzamento del settore finanziario, ancora relativamente sottosviluppato. Inoltre per la Bers è necessario completare il processo di privatizzazione ed accelerare quello di ristrutturazione post-privatizzazione, oltre a promuovere la competitività del
mercato ed ottimizzare la gestione fiscale e doganale.

Conclusioni

Le prospettive per il futuro economico del paese sono assolutamente incoraggianti, infatti secondo le stime della Bers, l’Armenia eguaglierà il livello di Pil in termini reali del 1989. Il governo ha palesato la propria intenzione di conferire una grande importanza sia al settore turistico che allo
sviluppo dei trasporti, dei servizi e delle infrastrutture in generale, anche in virtù di un notevole incremento di visitatori stranieri. Oltre a ciò, nuovi investimenti nei settori manifatturieri condurranno la crescita nel biennio 2005-2006. Infine, in linea con il Poverty Reduction Strategy Paper (PRSP) approvato dall’Assemblea Nazionale il 12 giugno 2003, il governo ha individuato 3 linee di azione prioritarie. Anzitutto la riforma della pubblica amministrazione attraverso un più accentuato impegno al fine di migliorare educazione, sanità e sicurezza sociale; in secondo luogo innovare la difesa e la sicurezza nazionale, ed inoltre il miglioramento infrastrutture e del settore energetico.

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