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06 02 03 - La memoria del male e degli stermini nel '900
Venerdì, 3 Febbraio 2006 da IL GAZZETTINO
ATTI DEL CONVEGNO
La memoria del male e degli stermini nel '900
(M.P.C.) «Gli eventi in sè non hanno alcun significato se non trovano un posto nella memoria degli uomini» si legge nelle pagine de "La memoria del male.
Percorsi tra gli stermini del Novecento e il loro ricordo", volume a cura di Paolo Bernardini, Diego Lucci, Gadi Luzzatto Voghera (Cleup) che raccoglie gli
atti del convegno organizzato a Padova nelle giornate del 14 e 15 febbraio 2004 dal Center for Italian and European studies della Boston University nell'ambito
del Primo Levi Project. Un'opera che vuol far riflettere sul male che ha segnato la nostra epoca (da Auschwitz al Darfur) e sulle sue conseguenze nella
vita degli individui e delle comunità. Sul complesso rapporto tra male e memoria si pronunciano storici, filosofi, letterati: Irene Kajon, Giuseppe
Varnier, Massimo Giuliani, Alberto Cavaglion, Riccardo Pozzo, Antonia Arslan e Boghos Levon Zekiyan. Questi ultimi due studiosi, affrontando il discorso sul genocidio (termine coniato subito dopo la seconda Guerra mondiale dal giurista
ebreo Raphael Lemkin), si soffermano su quello degli Armeni perpetrato dagli Ottomani durante la Prima guerra mondiale. Una tragedia la cui la "memoria" è
stata portata alla luce negli ultimi decenni, ma che incontra ostacoli pressochè invalicabili per trasformarsi in "testimonianza" (negazionismo,
riduttivismo, prolungato silenzio aggravano i disagi psicologici riscontrati nei superstiti e nei loro discendenti: tendenza a isolarsi, risentimento, senso di colpa per essersi salvati, tendenza al suicidio). La riflessione conclusiva di Diego Lucci, uno dei curatori dell'opera, è che «l'essere umano è capace di
ricordare e ricordando ricerca il senso degli eventi, ne indica le cause, ne porta alla luce le radici. Per questo l'esercizio della memoria, in particolare
della memoria di un male che, pur latente, minaccia perennemente l'umanità, si rivela sempre più necessario».

V.V

 
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