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051130- senza se e senza ma ...
Nemo Canetta - gazzetta di sondrio
Carissimo Bruno,
ho avuto già modo d'esprimerti le mie perplessità sulle "Marce della Pace", cui il Comune di Tirano ha deciso d'aderire.
In effetti tali manifestazioni mi lasciano freddo e perplesso.Perché marciare quando la guerra è targata USA ed Occidente e non quando è fatta da altri?
Dov'erano tutti i marciatori quando nei Balcani la gente moriva a mucchi?
Cosa hanno fatto per Congo e Ruanda?
Chi parla delle "guerre dimenticate", ad es. nel SudEst asiatico?
Perché l'occupazione (sanguinosa) da parte cinese del Tibet, scuote (molto)
meno il mondo dei "pacifisti" del problema Israele/Palestina?
E l'elenco potrebbe proseguire molto a lungo.

Inoltre, per quelli della mia generazione, è difficile dimenticare che i famosi "Partigiani della Pace", apparsi in Italia negli anni '50, tanto critici con le ns scelte di politica estera e militare, del tempo, erano (oggi è accertato dai documenti) al soldo di Mosca.
Forse loro non lo sapevano, ma certo Togliatti ed il PCI si.

Mi lasciano anche molto perplesso certi manifesti degli organizzatori (tellini) della Marcia che dicono "mettiamo al bando la guerra".
Come cristiano (benché non molto osservante) credo che la prima cosa da fare sia "mettere al bando" violenza, egoismo, durezza col prossimo, DENTRO di noi, poi (forse, molto forse) verrà anche la Pace fuori.
Ma sino a che non saremo in pace con noi stessi e col prossimo "proclamare la pace" è solo un esercizio verbale.

Inoltre tra i "pacifisti" vedo troppi No Global che tutto fanno, tranne essere in pace con gli altri. Ed ancora: com'è possibile che un'icona di tutti costoro sia Ernesto Che Guevara? Un rivoluzionario che non arretrava certo davanti alla violenza.
Non discuto le sue idee (che non condivido certo), non discuto la sua buona fede, inoltre ha pagato di persona, al contrario del suo "amico" Fidel che si è ritagliato una comoda e redditizia Presidenza a Vita ma ... ma il Che non fu certo un pacifista!
Ed allora come la mettiamo?
O si mettono al bando (ammesso che sia fattibile ed umanamente possibile) TUTTE le guerre, comprese quelle di LIBERAZIONE, ANTICOLONIALISTE, RIVOLUZIONARIE, ecc. oppure chi decide quali guerre sono "popolari" ed in quanto tali "legittime" e quali no?

La Chiesa, quella ufficiale, come ho scritto in un recente articolo su Valtellina Alpina, considera (dolorosamente) legittime le guerre difensive, facendo anche intendere che (se non vi è altra strada) anche il ristabilimento della democrazia, della pace e della giustizia possano essere imposte con la "guerra" o meglio con un "intervento armato".
E' il caso - chiarissimo - della Bosnia, ove Papa Giovanni Paolo II chiese, implorò, pretese, a gran voce, l'intervento internazionale.
E di recente è stato il caso di Timor Est.
Quanto al Kossovo, benché non benedetta né dal Vaticano ne dall'ONU (per l'opposizione russa), non v'è dubbio che la "guerra" fu l'unico mezzo per fermare un'altra "mattanza" stile Bosnia, contro i locali albanesi.
Non mi pare la posizione del "mettiamo al bando la guerra" in chiave "...
senza se e senza ma ..."!
Nemo Canetta

V.V

 
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