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051009 - L'Italia punta sull'Armenia
L'Italia punta sull'Armenia
"Le prospettive sono ottime. Inoltre l'immagine del Made in Italy è più che positiva, al forum si percepiva un feeling molto amichevole". Tuttavia permangono delle difficoltà, ma "il Paese dimostra grande dinamicità e molto ottimismo"

Yerevan - Con l' obiettivo di promuovere gli scambi e approfondire le opportunità di cooperazione economica bilaterale fra Italia e Armenia, si è tenuto ieri, 6 ottobre, all' Hotel Congress di Yerevan, il primo Business Forum italo-armeno, organizzato dall' Istituto per il Commercio Estero (ICE) in collaborazione con l' Ambasciata d' Italia a Yerevan, in occasione della visita del vice Ministro italiano alle Attività Produttive, Adolfo Urso.

"Il forum si è svolto in 2 momenti – spiega Massimo Mamberti, direttore dell'ICE di Mosca -: durante il primo, con intento di informazione Paese, ci sono stati diversi interventi istituzionali, alla presenza di operatori italiani sia già operanti sul territorio che non, e operatori armeni. Il secondo, ha visto un intenso scambio bilaterale, con un'affluenza straordinaria e inaspettata".

Al Forum sono intervenuti, oltre al vcei Ministro Urso, il Ministro per il Commercio e lo Sviluppo Economico armeno Karen Tchshmarityan ed il suo Vice Tigran Davtyan.

Hanno partecipato 23 operatori economici italiani in rappresentanza di società italiane operanti nei settori edilizia, arredamento, meccanica strumentale e servizi (Banche, formazione, consulenza), con i quali gli operatori armeni hanno intrattenuto, nel pomeriggio, colloqui commerciali bilaterali.

"Il forum è stato impeccabile – afferma Francesco Latini, direttore di RENCO Yerevan, azienda che ha partecipato al forum -. Gli sforzi dell'Ambasciata d'Italia in Armenia e dell'ICE hanno dato ottimi risultati. Operiamo in Armenia da sette anni, e al forum ho notato una forte e significativa presenza di imprenditori italiani con la volontà di operare in Armenia".

L' Italia si colloca al quattordicesimo posto fra i fornitori dell' Armenia e all' ottavo posto come cliente. "Gli armeni conoscono molto bene l'Italia. Quello che ora è importante è che scoprano la nuova Italia, sia a livello di PMI che finanziario. I dati commerciali non sono brillanti, ma ci sono margini di miglioramento notevoli, siamo qui apposta", argomenta un organizzatore del forum che ha preferito rimanere anonimo.

"In passato non c'era un mercato reale per i nostri prodotti – sostiene Mamberti -. Ora che, come è stato sottolienato al forum, oltre alla crescita del reddito si sta modificando anche l'economia di mercato, le prospettive sono ottime. Inoltre l'immagine del Made in Italy è più che positiva, al forum si percepiva un feeling molto amichevole".

La crescita dell' economia armena è una delle più significative fra le Repubbliche dell' ex Unione Sovietica. L' espansione economica armena è da ricondurre principalmente a un aumento della produzione industriale (+4,5%), allo sviluppo del settore edilizio (+31%) e del commercio (+27%).

Le prospettive economiche sono incoraggianti e il governo intende dare priorità al settore turistico e allo sviluppo dei trasporti, dei servizi e delle infrastrutture. "L'Armenia è un Paese che amiamo particolarmente – dice Lorenzo Monti, responsabile settore costruzioni della Renco -, così ricco di storia e con gente operosa e decisa sempre a imparare e migliorare. Il settore edilizio, in cui operiamo, offre possibilità interessanti. Dopo il nostro primo lavoro, la ristrutturazione di un hotel di Yerevan, abbiamo deciso di rimanere. Oggi possediamo diversi palazzi residenziali e non, forti anche della crescita della domanda per le abitazioni di questi ultimi tempi".

Tra gli aspetti positivi vanno certamente segnalati la relativa stabilità politica e sociale il buon livello di istruzione e di preparazione professionale della forza lavoro, testimoniato dall'aumento della produttività ad una media annuale del 9,4% tra il 2001 ed il 2004; il basso costo del lavoro; l'ubicazione geografica del Paese. il tasso di cambio stabile; un'inflazione complessivamente sotto controllo; un quadro giuridico improntato ad un liberalismo molto pronunciato; la rapidità e facilità di registrazione di una nuova impresa una sviluppata politica di privatizzazione che fornisce interessanti prospettive per gli investitori stranieri , l'incoraggiamento ed il concreto sostegno politico e, soprattutto, finanziario da parte delle organizzazioni internazionali e delle IFI.

"Credo che la cattiva nomea dell'Armenia sia legata più che altro alla scarsa conoscenza del Paese – continua la fonte dell'organizzazione -. L'Armenia è un Paese piccolo, ma allo stesso tempo un importante crocevia tra Paesi chiave come Russia, Turchia e Iran".

"Nel giro di 3 o 4 anni, il profilo dell'Armenia è cambiato radicalmente – è il parere di Mamberti -. Dopo la diaspora armena, le rimesse e gli investimenti di ritorno hanno fortemente pompato la crescita economica del Paese. Ora l'Armenia ha uno dei tassi di sviluppo più alti dell'area, con il 10% annuo. Credo che nel giro di un paio d'anni i tassi di sviluppo saranno paragonabili a quelli della Georgia".

Il quadro giuridico e' stato nel 2004 favorevole all'intensificazione delle relazioni economico-commerciali bilaterali in considerazione della firma, nell'ottobre del 2004 in occasione della visita in Armenia del sottosegretario italiano agli Esteri Margherita Boniver, di una dichiarazione congiunta sulla cooperazione economica a cui ha fatto seguito nel gennaio 2005 un Memorandum d'Intesa sulle Piccole e Medie Imprese durante la visita ufficiale in Italia del Presidente della Repubblica armena Robert Kocharian.

A margine della stessa visita l'ICE ha organizzato, presso la sua sede centrale di Roma, una Country-presentation sull'Armenia. Sempre nel 2004 l'Ambasciata ha approfondito con le autorita' locali un progetto, ancora in fase embrionale ma che gia' ha ricevuto l'appoggio delle parti interessate, della cosiddetta Casa Italia, una serie di uffici di rappresentanza a Jerevan di alcune regioni italiane interessate a rafforzare i loro rapporti (soprattutto economico-commerciali) con l'Armenia.

Va anche segnalata l'attivita` dispiegata in questi ultimi mesi al fine di facilitare l'avvio di iniziative finanziabili tramite la Legge 212 rendendo edotti le ditte od enti interessati della normativa vigente in materia. Particolare attenzione e' stata riservata, sotto ogni profilo, alla visita del sottosegretario del Ministero italiano per le Politiche Agricole e Forestali Giampaolo Dozzo a Jerevan, il quale ha preso parte alla Prima Conferenza Internazionale sull'agricoltura organizzata dal governo armeno (ArmAgroForum) nell'ottobre 2004, gettando cosi' le basi per eventuali future collaborazioni nel comparto agroalimentare.

Per quanto riguarda la promozione turistica questa Ambasciata ha provveduto ad una mappatura completa degli operatori e delle agenzie che operano nella capitale. Il quadro che ne emerge dai recenti sviluppi sembra essere dunque più che incoraggiante, tenuto conto anche dell'importanza assegnata all'Italia dal governo armeno.

Tuttavia, come sostiene Latini, "una giornata di Business Forum non è certo sufficiente. Le opportunità ci sono, e noi ne siamo una testimonianza. Ma l'Armenia rimane un Paese in via di sviluppo, e alcune difficoltà sono inevitabili".

"Dal momento che i rapporti politici e culturali tra Italia e Armenia sono ottimi – commentano dal forum – non si capisce come mai l'andamento commerciale non risponda".

Un'ipotesi arriva da Monti, che dichiara "il problema più grosso è di natura politico-logistica. Pur essendo un Paese relativamente vicino, l'Armenia non è un Paese facile da raggiungere con mezzi non aerei. Una difficoltà che sembra essere di natura logistica, ma che in realtà è politica. Questo per i cattivi rapporti con i Paesi confinanti, basti ricordare il blocco commerciale di Turchia e Azerbaijan, oltre che per le ombre scure che il genocidio armeno ancora si porta dietro".

"Un appianamento dei problemi con l'Azerbaijan – concorda Mamberti -, si rifletterebbe positivamente anche sulla Turchia, che potrebbe consentire un maggiore passaggio delle merci".

Non bisogna dunque dimenticare le controversie internazionali ancora in essere. "Per non parlare – sottolinea Mamberti - del fenomeno della corruzione diffusa in tutti i settori della società civile ed in misura predominante nella Pubblica Amministrazione". A questo quadro si affiancano un'alta disoccupazione e un reddito pro-capite molto ridotto.

"L'Armenia può offrire molto – è la conclusione di Latini -, ma non bisogna mai abbassare la guardia. Per l'Italia, è necessario mantenere vivi i rapporti".

"Auspichiamo che il progressivo allentarsi delle tensioni porti maggiore tranquillità" afferma Monti.

L'Ambasciata d'Italia di Yerevan organizzerà con il governo armeno tra ottobre e novembre 2005 un'iniziativa ambiziosa dal titolo Giornate dell'Amicizia italo-armena.

Il programma, in via di definizione, si preannuncia ricco di appuntamenti anche di natura economica. Si prevede infatti, tra l'altro, un business forum, un'esposizione di prodotti ed una iniziativa dedicata al cibo italiano. "C'è molto da fare – conclude Mamberti – ma il Paese dimostra grande dinamicità e molto ottimismo".
Notiziario Italic Business News - News ITALIA PRESS agenzia stampa - N° 195 - Anno XII, 7 ottobre 2005

V.V

 
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