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050923 - "l'école de Venise",.... trovarono sede nel piccolo negozio "Fotorecord" dei fratelli armeni Pambakian
Lestans (Pordenone) NOSTRO INVIATO L'hanno ...
L'hanno definita addirittura "l'école de Venise", giusto per suggellare la nascita, in laguna, di uno stile assolutamente unico e originale. Insomma una
vera e propria "scuola" in grado di dettare le regole e le mode della fotografia d'arte in tutto il mondo. Era il gennaio del 1948 quando veniva fondato a Venezia il Circolo "La Gondola": i pionieri furono Paolo Monti, Alfredo "Giorgio" Bresciani, Luciano Scattola e Gino Bolognini, che trovarono sede nel piccolo negozio "Fotorecord" dei fratelli armeni Pambakian - ai piedi del ponte dei Dai - a pochi passi da Piazza San Marco.

Nel loro «manifesto» propositivo venne sottolineato un obiettivo su tutti, quello cioè "di coltivare e far progredire il più possibile la tanto discussa
Arte Fotografica"; un tema questo al centro di un dibattito assai acceso in quegli anni. E in effetti il neonato sodalizio si caratterizzò subito proprio
per la novità del suo linguaggio assai originale e rivoluzionario al tempo stesso, che mediava i fermenti dell'estetica neorealista con le opposizioni
idealizzanti e conservatrici dei formalisti. Ne uscì alla fine uno stile definito "lirico-realista", che si affermò ben presto in tutta Europa. Proprio
dalla laguna, infatti, partì l'atteso rinnovamento del fotoamatorismo e in particolare negli anni immediatamente successivi al secondo conflitto mondiale Venezia divenne un eccezionale palcoscenico artistico ambito dai più importanti fotografi internazionali come Cartier Bresson, Bischof, Ray, Weston, Adams nonchè dai reporter di Life.

La ricca e lunga attività del sodalizio lagunare è ora visivamente riassunta, per la prima volta in maniera completa e organica, nella mostra "La fotografia a Venezia nel dopoguerra" allestita - fino al 2 ottobre - nell'antica Villa Savorgnan a Lestans (Pordenone) su iniziativa del Craf. Esposte
complessivamente sono oltre cento immagini realizzate da una quarantina di autori che furono, negli anni, soci de "La Gondola".

A cominciare da una firma famosa come Ferruccio Leiss che con l'ambiente veneziano mantenne sempre uno stretto rapporto di leale collaborazione per
continuare poi con altri nomi illustri come Gianni Berengo Gardin, Giuseppe Bruno, Fulvio Roiter, Sergio Del Pero, Giorgio Giacobbi, Elio Ciol. La rassegna
- accanto alle foto storiche - presenta anche una ragionata antologia delle opere più significative degli attuali soci tra i quali ricordiamo Francesco
Barasciutti e Massimo Stefanutti. Da questo variegato campionario di scatti emergono chiaramente quelle che furono le connotazioni peculiari, che caratterizzarono lo stile assolutamente unico dei fotografi de "La Gondola":
ovvero quell'indagine acuta e tenace sui vari aspetti della realtà, tradotta a volte in chiave populista, ma che si avvale e si compiace comunque degli
effetti compositivi e tonali. Mai disgiunti da un'evidente disinvoltura espressiva e da un'accentuata partecipazione sentimentale.

Un doveroso omaggio, dunque, a una realtà culturale assai composita, che ha saputo lasciare un'impronta indelebile nella storia della fotografia italiana,
testimoniando così - come spiega l'attuale presidente del Circolo, Manfredo Manfroi - "il valore complessivo e l'unitarietà di indirizzo della Gondola di quegli anni pur nel rispetto, ben si intende, dei singoli orientamenti di una generazione di fotografi davvero eccezionali".

Roberto

V.V

 
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