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03.Dic.2021 : Armeni Nascosti tradotto da Anna Santoliquido da Armeno scritto da Varand .
GLI ARMENI NASCOSTI


Parte Prima

Ahi armeni latenti, nascosti
Quando vi nascondevate in buie caverne
Camminando impauriti e disperati, perché gli ingordi lupi scuri vi davano la caccia…
… e il loro pungiglione affilato, la sete di sangue vi facevano sentire indifesi come
agnelli
E i vostri bambini innocenti si spaventavano, perdeste la lingua madre e l’anima
intrappolata ma non perdeste mai la speranza…
Nel profondo… ancora armeni…
Ahi armeni vigorosi e tenaci…
Avete conservato i vostri santi versi, pergamene e parole con tutto il vostro essere
Quel luogo di preghiera, dove molte lacrime di una giovane e bella furono versate…
Dove avete conservato quelle sette cartucce
Di quel Fedain quando combatteva i nemici dal tetto della vostra casa
Che era parte delle truppe di Andranik.
Ahi armeni che viveste…
Persino in una grande città come Costantinopoli,
Non avete mai smesso di parlare la vostra lingua madre,
Anche se doveste cambiare il vostro vero nome
Mentre camminavate per le strade di Teheran,
E sentivate la gente parlare armeno
Vi siete commossi
E avete gridato… «Sei armeno, fratello?»
«Sì…»
-Non sono neppure turco, mi chiamo Grigor, ma non Orhan… o Tyuqrul.
Armeni nascosti, il vostro spirito è così puro e innocente…
… una volta vi siete avvicinati mostrandovi poveri in quegli abiti da lavoro,
Che profumavano di speranza e di cura
E all’improvviso, mi avete chiesto…
(in turco) - Dov’è la chiesa armena?
E così vi ho accompagnato alla chiesa “Asdvatzatzin”
E sono entrato nella scuola accanto,
Come insegnante di letteratura armena.
Oh sacra lingua, gli sei mancata per molto tempo
Ma quel giorno, sono certo, le preghiere di quei due devoti stranieri
Sono state riformulate in armeno, mentre salivano alla cupola e ai cieli,
Credo che Mashtots lo sappia
Egli sa delle loro anime pure,
E del loro destino infuocato, lo sa.


Parte Seconda

… Un’altra volta, nel nostro pellegrinaggio,
Diretto a Van, Taron, Msho Sultan… al monastero di Vank.
Era notte fonda nella città di Mush quando uno di loro venne verso di noi
Sembrava forte, ma con il cuore a pezzi
Ci deterse le mani stanche con acqua di rose,
Poi pianse nel descrivere il ricordo della salita al monte Sasun,
Per la santa promessa che aveva fatto alla nonna,
Di portare una croce commemorativa dalla cima e piantarla…
La sua tomba spoglia…
Oh armeni nascosti, la vostra anima è così pura
Il vostro sguardo, gli occhi e le ciglia sempre appassionati e sinceri
Tanto che ho visto in un piccolo villaggio vicino la fortezza di “Amyg”
I curdi appellare un ragazzo altezzoso, è armeno
- Uno sguardo nei suoi occhi può dimostrarlo…

Parte Terza

Oh armeni nascosti,
Solo Dio sa che ci sono milioni di voi nel mondo
Anche lo scrittore ne è assolutamente sicuro,
Dall’altra parte del mondo, dall’Ararat all’Artsakh
Sa che ci sono armeni vigili e forti,
Armeni armati e pronti,
Che non solo difendono la patria, i confini, e le case
Ma anche le famiglie e i bambini
E sorvegliano pure Echmiadzin, Vagharshapat, Sardarabad con estrema attenzione.
Lasciate che i gong delle nostre campane
Vi garantiscano la libertà e vi riportino a casa,
No, ancora meglio…
Liberatevi e tornate a casa da soli, con i vostri piedi
Liberatevi della razza maledetta, i turchi tartari…
Non importa che siano fuori della madrepatria, sono ancora forti
Sono tanto saldi quanto deboli
Lasciate che la splendida bandiera tricolore dell’Armenia la riportino alla nostra vera
patria e oltre
Portatela a Taron, Sis e Sasun,
Portatela molto lontano
Oh armeni nascosti, o armeni nel profondo
Dovete svegliarvi e moltiplicarvi
Non è il tempo dell’addio, è il tempo dei saluti… dei saluti…

Teheran settembre 2018
Varand Gorjian


Traduzione in inglese di
Aspet Novarof
Traduzione in italiano di Anna Santoliquido
Mediazione di Vahed Massi Vartanian

Vartanian

 
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