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05.01.2021 : Perché la Chiesa armena è l’unica a celebrare il Natale il 6 gennaio e non il 25
Perché la Chiesa armena è l’unica a celebrare il Natale il 6 gennaio e non il 25 dicembre o 7 gennaio (secondo il calendario giuliano) come tutti gli altri cristiani?

Nei Vangeli non si parla del giorno e l'anno esatto della nascita di Cristo. Tuttavia, ci sono molte prove storiche a sostegno della celebrazione congiunta del Natale e del Battesimo il 6 gennaio. Il nome della festa non era "Natale" né "Natività", ma "Teofania", che in greco significa Manifestazione o Rivelazione di Dio, tradotta in armeno - “Astvatsahaytnutyun” o semplicemente "Haytnutyun” - vera essenza del Natale armeno.

Nei primi secoli di storia del cristianesimo la festa di Teofania celebrava tutta una serie di eventi, dall’Annunciazione all'inizio del ministero pubblico di Cristo, ovvero il Suo Battesimo sulle rive del fiume Giordano, fino al miracolo del vino di Cana. Allora come si è arrivati ad avere due feste e la data del 25 dicembre per il Natale?

Bisogna ricordare, che la chiesa paleocristiana aveva tre ricorrenze principali: Pasqua, Pentecoste e Teofania, il cui evento centrale fu il Battesimo di Cristo, poiché in quell’occasione Cristo venne solennemente proclamato dalla voce celeste Figlio di Dio, cioè Dio manifestato sulla terra. Eppure, per i fedeli la nascita di Cristo rimaneva un evento troppo importante per essere celebrato lo stesso giorno.

Esiste una lettera, indirizzata al vescovo di Roma nel IV sec., che racconta: “I fedeli si sono incontrati prima dell'alba a Betlemme per celebrare la nascita dalla Vergine nella grotta; ma prima che avessero finito i loro inni, dovettero precipitarsi al fiume Giordano (13 miglia da Betlemme) per celebrare il Battesimo". Chi scriveva quindi, supplicava il vescovo di Roma di accertare la data esatta della nascita di Cristo, oppure di trovare un modo per celebrarla separatamente.

Il motivo principale, tuttavia, sembra di essere un altro. Il solstizio d'inverno nel vecchio calendario Giuliano cadeva il 25 dicembre e celebrava le nozze della notte più lunga con il giorno più corto, che segnava il ciclo dell'anno nuovo. Questo giorno, del Dio Sol Invictus, veniva incluso nelle festività dei Saturnalia (ciclo di feste dedicate al Dio Saturno) che così si prolungavano dal 17 al 25 dicembre. Nel 330 Costantino ufficializzò per la prima volta la festa della natività di Gesù, che con un decreto fu fatta coincidere con la festa pagana della nascita di Sol Invictus. Il "Natale Invitto" divenne così il "Natale" Cristiano, diffondendosi molto rapidamente in Oriente e in tutto l'Impero Romano, senza tuttavia arrivare in Armenia. Prima, perché l'Armenia non faceva parte dell'Impero Romano, e poi gli armeni non avevano una ricorrenza pagana da soppiantare il 25 dicembre e quindi hanno continuato a festeggiare “Astvatsahaytnutyun” il 6 gennaio.

Ավետարաններում նշված չէ Քրիստոսի ծննդյան ճշգրիտ օրը եւ տարին: Սակայն շատ պատմական վկայություններ կան, նրա մասին որ նախկինում Սուրբ Ծննդյան եւ Մկրտության տոները միասին էին տոնում` հունվարի 6-ին։ Դա փոխվեց տարբեր պատճառներով, որոնցից մեկը՝ Բեթղեհեմի եւ Հորդանանի միմյանցից հեռու լինելն էր։ Մարդիկ ի վիճակի չէին լինում նույն օրը երկու վայրերն էլ այցելելու: Բացի այդ դեկտեմբերի 25-ին Հռոմեական կայսրությունում մեջ շուքով նշվում էր Արեւ աստծո տոնը: 330-ին Կոստանդին կայսրը առաջին անգամ պաշտոնապես հայտարարեց դեկտեմբերի 25-ը Հիսուսի ծննդյան օր: Այդպիսով «Անհաղթ Արեւի ծննունդ»-ը փոխարինվեց «Քրիստոնյա ծնունդով», շատ արագ տարածվելով Արեւելքում եւ Հռոմեական կայսրության ողջ տարածքում, բայց չհասնելով Հայաստան: Նախ, որովհետեւ Հայաստանը Հռոմեական կայսրության մաս չէր կազմում, եւ երկրորդ՝ հայերը դեկտեմբերի 25-ին չունեին որեւիցե հեթանոսական տոն։

Այսպիսով, հունվարի 6-ին մեր եկեղեցին նշում է Հիսուս Քրիստոսի Սուրբ Ծննդյան ու Աստվածահայտնության տոնը: Աստված մարդացավ եւ հայտնվեց մարդկանց: Քրիստոսի մկրտության ժամանակ տեղի է ունենում երկրորդ աստվածահայտնությունը: Այսպիսով, Քրիստոսի Ծննդյան եւ Մկրտության միջոցով հաստատված երկու աստվածահայտնությունները եկեղեցում տոնում են միասին։

Հունվարի 6-ի առավոտյան մատուցվում է Սուրբ Պատարագ, որից հետո` կատարվում է Ջրօրհնեքի կարգ (ըստ ավանդույթի` խաչը ջուրն իջեցնելը խորհրդանշում է Հիսուսի Հորդանան գետը մտնելը): Պատարագիչը խաչով, ապա մյուռոնով օրհնում է ջուրը եւ հավատացյալներն այդ ջրից տուն են տանում, որպես օրհնություն ու բուժիչ դեղ հիվանդների համար:

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Rappresentanza della Chiesa Armena presso la Santa Sede
Via Pietro della Valle, 1 - 00193 Roma
tel. 0683912987
e-mail: pontificallegate@gmail.com

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