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5 _ Giu_ 2019 - DONO DELLA CROCE CRISTIANA (313 d.C.) DA UN ARMENO IRANIANO A UN MINISTRO VINCENTE
DONO DELLA CROCE CRISTIANA (313 d.C.)
DA UN ARMENO IRANIANO A UN MINISTRO VINCENTE



Caro Ministro Matteo Salvini,

sono Vahed Massihi Vartanian, un suo convinto elettore.
Con questa lettera voglio complimentarmi con il suo meritatissimo successo e me ne rallegro.

Vivo da oltre cinquanta anni in Italia, dove ho conseguito la Laurea in Architettura presso l’Università di Roma, città nella quale ho esercitato la professione di architetto oltre che all’estero.

Essendo nato a Tabriz, residente in Italia di nazionalità armena-iraniana, ho ottenuto la cittadinanza concessami dal Presidente Sandro Pertini, per meriti civili, frutto di una continua e democratica attività politica, tesa a difendere l’integrazione di tutti gli immigrati meritevoli e regolari, aderenti ai valori civili, e ad identità culturali della tradizione italiana. Lo stesso Pertini ha voluto firmare il quadro che io avevo donato a lui per ricordare i profughi ed il genocidio armeno, scrivendoci sopra: “Da ex rifugiato politico ai rifugiati politici”.

Ho contribuito alla realizzazione della legge dell’On. Min. Martelli e quella dell’On. Foschi nell’86, come segretario dell’Associazione dei Rifugiati Politici i Italia (ARPI). Ho militato nel partito radicale per oltre 13 anni, ho collaborato politicamente con Marco Pannella e Francesco Rutelli per la rifondazione del soggetto Verde ed ero stato eletto come presidente della commissione urbanistica e arredo Urbano nel Municipio della Magliana. Dal 1988 al 1992 sono stato triplo tesserato Radicali, Verdi e PDS.

Negli ultimi anni, sempre più lontano dalle politiche per motivi ben noti, sulla tutela del Leader PKK Ocalan e la sua consegna alle patrie galere Turche e nel 2013 per aver costruito con 40 senatori, il Gruppo dei Giovani Turchi la cacciata del Sindaco Ignazio Marino attraverso 26 atti notarili.

Ecco perché mi sono riconosciuto nel centro-destra, per aver collaborato con la stesura e l’approvazione della Mozione redatta dall’On. Giancarlo Pagliarini nel convegno da noi organizzato nella sala del Cenacolo del Parlamento nel 1996 e successivamente nel 2000 il convegno nella Provincia di Roma, intitolato: “XX secolo , Genocidi e il Genocidio”.

Grazie alla tenacia dell’On. Pagliarini (con moglie armena iraniana di Esfahan) nasce la Mozione molto elaborata da diverse associazioni, partiti e istituzioni di armeni, italiani e Europei e il 17 Novembre 2000 al Parlamento Italiano vota unanimemente la mozione del Genocidio Armeno, con la Firma di Pagliarini e Mussi.

Faccio presente che la recente mozione presentata nel mese di marzo per il riconoscimento del genocidio era scarna sia nella qualità sia nella metodologia di presentazione, secondo me poco democratica, in quanto non si è mai voluto consultare né confrontarsi con le parti lese.



Con il Suo ingresso nella centralità viva della politica per l’Italia, mi sono riconosciuto pienamente, mi dà fiducia in una risposta che può cambiare la pagina politica grazie agli eventi negativi vissuti nel passato, anche nel mondo dell’Immigrazione, in collaborazione con il soggetto federativo del FORUM della Comunità Straniere in Italia, dopo aver visto le sospensioni delle Consulte sull’Immigrazione con l’attuazione delle leggi Europee con il N. 203/92. In tal senso ho particolarmente compreso il suo gesto autentico e convinto, quando ha ostentato la Santa Croce, come testimonianza delle nostre radici, che Giscard d’Estaing, invano sollecitato dal Papa S. Giovanni Paolo II, non volle mai riconoscere, né trasferire nel testo della Costituzione europea, allora in scrittura e definizione, essendo, lui, in quel momento, Presidente della Commissione, che poi approvò questa legge fondativa di un’Europa, in nome di una astratta e vuota laicità. Ora ben vediamo a che punto stiamo arrivando: ad un binario morto.
Caro Ministro, con il Suo successo ora potrà iniziare una nuova età per l’Europa, e quindi per l’Italia. Le voglio a tal proposito raccontare un episodio storico, per lei profondamente in linea con i suoi intimi pensieri e convincimenti.

Quando ha sollevato la piccola croce del rosario, nella quale non appariva l’immagine flagellata di Cristo, mi ha ricordato di quando il Re armeno Tirdade III ha portato a Roma la caratteristica croce armena (senza l’immagine del Cristo sofferente in quanto non compatibile teologicamente all’onnipotenza divina) all’imperatore Costantino, con ciò per sollecitarlo alla conversione al Cristianesimo. Tirdade III era il cugino del Re dei Re persiano. Egli entra a Roma passando per il Ponte Milvio sul Tevere. Come testimonianza di questo storico fatto, con la Risoluzione n 10 del 12 marzo 2001 Municipio XX , nell’ambito dei miei impegni civili, politici e culturali, realizzai il gemellaggio delle tre città:
Roma, Erevan ed Esfahan, tutte e tre sui fiumi ed unite sulle opposte rive da altrettanti tre ponti.

Per ricordare il gemellaggio feci murare dalle autorità del Comune di Roma una targa bronzea, collocata nel torrino Valadier sopra dell’Ingresso d’ingresso al Ponte Milvio.

L’incontro tra Tirdade III e Costantino ed il dono della croce armena, portò l’Impero Romano a cambiamenti rivoluzionari ed epocali. “In hoc signo vinces!” Fu la conseguenza anche dell’apparizione della croce prima della battaglia di Ponte Milvio, vittoriosa.

Quindi, caro Salvini, non si dia carico dei suoi denigratori, perché come vede, con Costantino vittorioso, è decisamente in buona compagnia!!
Come armeno-iraniano, alla luce di questi fatti storici e condividendo i Suoi programmi per l’Italia e soprattutto per l’Europa, sono accanto a Lei ed impegnato, nel mio piccolo, a realizzarli.


Roma, giugno 2019
In fede
suo Vahed M. Vartanian

(tel. 3477539508)



Capo Segreteria: Andrea Paganella:

andrea.paganella@interno.it

caposegreteria.ministro@interno.it




Nota _ La Targa e la cerimonia della benedizione del ponte dalla chiesa Armena Apostolica d’Italia , Ambasciatore armena scuole della Zona e associazioni e istituzioni Italiane , Armene e Persiane
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>>> Dedica delo Pres Sandro PERTINI

>>> http://www.zatik.com/genocidio.asp

"Ai Rifugiati politici, un ex-rifugiato politico con fraterna solidarietà"

Dedica autografa di Sandro Pertini, Roma - 29 Ottobre 1987



versione armena versione persiano





vahe Massihi Vartanian

 
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