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1 Mag. 2015 . P. Sanpaolesi . Le cupole del mondo
Le cupole del mondo
A discutere della caratteristica forma architettonica da tutto il mondo studiosi, architetti ingegneri, restauratori, storici e antropologi

Elemento architettonico maestoso da sempre simbolo di condivisione e scambio ma anche di centralità del potere. La cupola usata come tomba dagli etruschi, come abitazione (gli igloo) da eschimesi e persiani(cupole effimere), forma sublimata d'arte nel Rinascimento fiorentino diventa oggetto d'indagine e trait d'union tra culture nel congresso internazionale “Domes in the World” che sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana è in corso a Firenze fino al 23 marzo. A discutere della caratteristica forma architettonica da tutto il mondo studiosi, architetti ingegneri, restauratori, storici e antropologi. «Nessun altro elemento costruttivo – spiega il professor Gennaro Tampone presidente del Collegio Ingegneri della Toscana, docente all’Università di Firenze e co-organizzatore dell'appuntamento fiorentino - per tutte le sue caratteristiche e non da ultimo per le stesse difficoltà ideative e di realizzazione è più adatto a definire le capacità costruttive raggiunte da una civiltà e a suscitare anche solo con la vista emozioni spaziali. Da questa consapevolezza la Fondazione Romualdo Del Bianco-Life Beyond Tourism che si impegna a favorire il dialogo tra culture, ha immaginato nel 2005 (durante un incontro sulla Cupola del Brunelleschi a Cracovia, città gemellata con Firenze,) l'appuntamento che oggi insieme a istituzioni accademiche e cittadine (Provincia e Comune di Firenze, Opera di Santa Maria del Fiore) ed enti come l'Unesco porta in città 200 partecipanti da tutto il mondo».
Tra tante relazioni per addetti ai lavori anche mostre aperte al pubblico: una esibizione è la raccolta critica di modelli (curatore Professor Roberto Corazzi) che nel tempo, sino ad oggi, sono stati realizzati della cupola della Cattedrale di Firenze progettata ed eseguita da Brunelleschi; una esibizione fotografica (Curatori Professor Saverio Mecca, Dottoressa Letizia Dipasquale) sulle cupole effimere delle abitazioni in terra della Siria, che isolatamente o in gruppi di modesti agglomerati caratterizzano inconfondibilmente l’habitat dei luoghi aridi; un’altra esibizione (Curatrice Professoressa Emma Mandelli; e una rassegna realizzata a seguito degli studi e delle tesi di dottorato della Scuola Nazionale di Dottorato in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo (Rete nazionale ICAR 17) raccoglie studi sulla documentazione delle altre cupole fiorentine realizzate da Filippo Brunelleschi nonché di altri esemplari interessanti. «Trovandoci nella città della cupola del Brunelleschi – racconta il professor Gennaro Tampone – abbiamo non poche relazioni che indagano sulle analogie tra questa mirabile architetture e altre nel passato».
Non a caso durante il congresso viene presentato il volume "Piero Sanpaolesi, restauro e metodo”, edizioni Nardini (Firenze) - a cura di Gennaro Tampone, Francesco Gurrieri e Luca Giorgi. «Un libro – racconta Tampone anche allievo di Sanpaolesi scoparso nel 1980- che rende omaggio alla figura più importante di studioso delle Cupole in Italia. Fu proprio SanPaolesi nel 1972 a scrivere il saggio ancora attuale 'La Cupola di Santa Maria del Fiore e il mausoleo di Solanieh', il primo studio che ricollegava il capolavoro del Brunelleschi all'operadi Soltanieh (= città imperiale), sulla strada da Tabriz a Teheran. E' una storia affascinante – commenta Tampone – quella delle analogie tra due opere apparentemente così lontane geograficamente. Il Brunelleschi non andò a vedere il mausoleo di persona ma sicuramente venne a conoscenza di questa struttura già famosa ai tempi della sua costruzione in un periodo di Intensa frequentazione di mercanti italiani nell’Impero mongolo. Le due cupole furono così ideate nello stesso tempo: 1295 la S.Maria del Fiore (la cupola fu poi effettivamente costruita dal 1420 al 1436, Architetto Filippo di Ser Brunellesco), il Mausoleo di Oljaitu Kodabendah a Soltanieh fu interamente costruito tra il 1304 e il 1312, Architetto Xaidiè Ali Shah, di Tabriz. Entrambe – continua - riprendono la remota tradizione del Megalitismo europeo di costruzione di cupole senza uso di centine di cui le realizzazioni preelleniche micenee (Tombe dei cosiddetti Eroi omerici come Tesoro di Atreo, Tomba di Clitemnestra e altre simili), rappresentano il vertice. Infine sono entrambe sostenute da otto pilastri collegati da arconi, sono a doppio guscio e sono nervate da costoloni». Affascinanti anche le analogie con cupole più vicine. Come evidenzia il Porfessor Roberto Corazzi dell'Università di Firenze, già autore del libro 'Il segreto della Cupola del Brunelleschi. «Dal Pantheon di Roma al Battistero di San Giovanni, costruita con profilo a sesto acuto su una pianta ottagonale, Brunellschi ha saputo grazie alla sua eclettica anima di architetto, matematico e fisico trarre gli spunti necessari per la sintesi ancora oggetto capolavoro unico al mondo».
Laura Antonini
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/arte_e_cultura/2012/21-marzo-2012/cupole-mondo-2003773449615.shtml#.VUJ6H978TCk.facebook
21 marzo 2012© RIPRODUZIONE RISERVATA

v.v

 
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