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Intervento per la scomparsa del Presidente dell’Unione Scrittori dell’Armenia, Levon Ananyan
Da Anna e Antonio per Levon Ananyan
http://www.facebook.com/vahe.vartanian.773 Il trasporto per la terra armena ha radici lontane. Me lo hanno trasmesso da bambina le donne del mio paese: Forenza, in provincia di Potenza. Mia madre, mia nonna e le vicine erano devote alla Madonna dell’Armenia, una splendida immagine che ancora si venera in quel sito del Sud d’Italia. Gli armeni erano presenti sin dall’anno Mille.
I resti dell’antica chiesa, situata fuori dell’abitato, sono tuttora imponenti.
Nel 2013 ho conosciuto il poeta, saggista e traduttore Levon Ananyan, Presidente dell’Unione Scrittori dell’Armenia. Mi invitò alla I Edizione del Festival Internazionale di Poesia che ha avuto luogo a Yerevan ad aprile scorso. Prima di partire gli telefonai. Con voce calda e gioviale mi incoraggiò molto a raggiungere la sua patria.
A Yerevan, mio marito Antonio Schirone ed io trovammo a riceverci una persona allegra e galante. Un gentleman dall’estro creativo. I giorni del Festival furono intensi, ma lasciarono spazio al fiorire delle amicizie. Raccontai a Levon il mio interesse per la letteratura armena. Gli dissi che a Bari, dove vivo, organizzo spesso eventi riguardanti la prosa e la poesia della sua nazione. Simpatizzammo subito e l’esperto scrittore mi propose di pubblicare una raccolta di liriche con la casa editrice da lui diretta. Mi diede le istruzioni da seguire. Aveva già in mente il nome del traduttore. Aggiunse che il libro sarebbe uscito in versione bilingue: armeno e italiano. Aveva letto alcuni miei componimenti e ne era rimasto colpito. Mi fece dei complimenti e le mie guance presero il colore della melagrana. Scherzava con mio marito, apprezzava le sue foto e i filmati.
Del viaggio in Armenia avevo informato il Sindaco di Forenza, Franco Mastrandrea, il quale mi aveva nominata ambasciatrice del paesello lucano. Con Levon avevamo abbozzato il progetto di una sua presenza in Puglia e Basilicata. A Bari e Casamassima, dove è vissuto il grande poeta Hrand Nazariants, e a Forenza dove, tra l’altro, gli avrei mostrato “la casa di pietra”, l’umile dimora dove sono nata e che ora è luogo di cultura. Avrei invitato pure la poetessa Hermine Navasardian e il Presidente degli scrittori dell’Artsakh, Vardan Hakobyan. Un piano che col tempo avrebbe dato i suoi frutti. Forse anche un’antologia di poeti armeni contemporanei da pubblicare in Italia.
La notizia della sua scomparsa mi ha folgorata. Ignara, avevo inviato una mail all’Unione Scrittori esattamente il giorno della sua morte. Hermine ha risposto, comunicandomi la terribile notizia. Antonio ha ripreso le foto e i filmati per rivedere la nobile figura dell’amico con cui avevamo trascorso dei giorni bellissimi.
Ho con me delle sue poesie. Le leggo in inglese. Provo a tradurle e le lacrime scorrono senza ritegno. Immagino la sua anima svolazzare sulla cima dell’Ararat. Leggera e trasparente come una farfalla. Gusto i suoi versi come il succo prezioso delle melagrane. Testi pieni d’amore per la terra natale, in cui le acute metafore rivelano ingegno e abilità stilistiche. Il dialogo attraverso il tempo, i riferimenti al lago Sevan, all’inquinamento dell’ambiente (e delle coscienze), il raffronto tra l’infanzia e il presente regalano pagine luminose nelle quali la poesia dondola e aleggia. E scuote il lettore fin nelle viscere.

Bari, 11 settembre 2013
Anna Santoliquido Presidente del Movimento Internazionale
“Donne e Poesia

e
Segretaria del Sindacato Nazionale Scrittori Sezione “Puglia-Basilicata”








Didascalie delle foto

-Foto 1
Tempio di Garni, 19 aprile 2013.
Anna Santoliquido con il poeta siriano Adonis e il Presidente Levon Ananyan.

-Foto 2
Oshakan, 18 aprile 2013. Anna Santoliquido e Levon Ananyan.

-Foto 3
Yerevan, Ministero della Cultura, 15 aprile 2013.
da sinistra: il Vice Ministro……, il Presidente Levon Ananyan, il poeta libanese Abdo Labaki, Anna Santoliquido.

-Foto 4
Porto di Bari, 24 aprile 2013.
Anna Santoliquido vicino alla Khach Kar.

Vahè Vartanian

 
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