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Arca di Noe- Un'affascinante ricerca che non ha fine
Domenica 5 Settembre 2010,
Un'affascinante ricerca che non ha fine. Tito De Luca, bellunese appassionato di archeologia, da vent'anni va a caccia dell'arca di Noè, o meglio di quel che ne resta. È appena tornato dall'monte Ararat (m.5167) con delle novità, anche fotografiche, che paiono avvalorare la sua avventura. Secondo la tradizione proprio sulla montagna anatolica, già armena e ora nella Turchia orientale, si sarebbe arenata l'imbarcazione di legno dopo il diluvio universale. «Ho individuato, a quota 4200, il canalone con la cengia dove gli Armeni fino al 1915 andavano in pellegrinaggio sui resti dell'arca» afferma con decisione.
Dopo aver battuto la parete nord ovest dell'Ararat e aver collegato testimonianze oculari a notizie storiche De Luca è arrivato alla conclusione che «fino ad un secolo si saliva, durante la cosiddetta Festa dei fiori santi, a pregare sul legno fossile ora coperto da ghiaccio e sassi franati».
Osservando le immagini portate a casa, sotto uno strapiombo, si intuisce la forma allungata di un parallelepipedo. Arca o non arca? Chi lo sa. Ma viene in mente che tra il 1868 e il 1890 il tedesco Heinrich Schliemann, tra tanti scettici, si dedicò alla ricerca della Troia omerica fino ad individuarla sulla collina di Hissarlik.
De Luca, tornato dalla spedizione con 13 giorni di bivacco all'aperto insieme al padovano Roberto Tiso e al pontalpino Luca Padovan, è convinto «che le travi di legno che ho raccolto in passato e mostrato in molte mie conferenze siano partite da lì». Ora occorrerebbe avvicinarsi di più. Ma la zona è pericolosa, là nulla è una passeggiata, stretti fra i curdi del Pkk e la milizia turca. De Luca, peraltro, non demorde e spera che il governo di Ankara gli dia presto il permesso di bonificare la zona dalle frane in modo da effettuare degli scavi.
Intanto,a breve, farà partire 3800 e-mail destinate alle testate giornalistiche di tutto il mondo. C'è un un sassolino che De Luca vuole togliersi dalla scarpa: «Mi dispiace che la prima visione di questi ritrovamenti non avvenga a Belluno. Avevo fatto la proposta per inserirla in Oltre le Vette. Ma niente, pazienza. Ecco che a fine mese la presentazione avverrà a Parigi, Yerevan e Milano». Contatto: info@noahsark.it.

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Con il concerto "Suoni d'Armenia" prende il via a Cà Zenobio l'iniziativa promossa da InfoArmenia, centro d'informazioni per viaggiatori, allo scopo di valorizzare e promuovere lo straordinario patrimonio culturale armeno, rispondendo alla crescente curiosità su questa civiltà millenaria. La serata rappresenta il primo di una serie di incontri che avranno luogo nei prossimi mesi, organizzati con l'intento di avvicinare i partecipanti all'universo armeno, stimolandone la curiosità anche in vista di un possibile viaggio nella terra distesa alle pendici del monte Ararat. InfoArmenia, infatti, fornendo assistenza logistica, materiale informativo e preziosi suggerimenti, grazie anche alla collaborazione in Armenia di importanti partners, si offre come punto di riferimento rivolto ai viaggiatori interessati a recarsi in Armenia affascinati dalle sue straordinarie ricchezze, affinché il loro soggiAggiungi un appuntamento per oggiorno risulti confortevole e appagante. Questa sera, alle 18, nel salone degli Specchi a Cà Zenobio, in occasione dell'anniversario della fondazione della Congregazione Mechitarista (1700-2010), la pianista Zoya Tukhmanova Karapetian eseguirà le opere di Pascal Sinanian, straordinario compositore armeno di Costantinopoli, e brani di Dikran Tchouhadjian, Aram Khatchaturian


G.C.

 
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