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Aznavur e Berlusconi . due cantanti e due politici cantano insieme.
Aznavour: «Con Berlusconi nessun duetto, lui canta i brani di Trenet»
Lo chansonnier: anche io dalla musica alla politica. Sono ambasciatore armeno
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Aznavour: «Con Berlusconi nessun duetto, lui canta i brani di Trenet»
Lo chansonnier: anch’io dalla musica alla politica. Sono ambasciatore armeno in Svizzera

MILANO” «Berlusconi e io non abbiamo lo stesso repertorio. Lui canta i brani di Charles Trenet». Charles Aznavour usa la diplomazia, lâ 86enne chansonnier ¨ anche ambasciatore per lâ Armenia in Svizzera, per spiegare che il duetto con il premier sulle guglie del Duomo questa sera non ci sarà . Total look in bianco, iPhone con la Gioconda di Leonardo come sfondo («Amo i pittori italiani. E poi non ho bisogno della foto della mia famiglia, quella¨ nella mia mente»), da
uomo di spettacolo, si concede poi una battuta: «Per visto che ho acquistato i diritti di quelle canzoni, va bene lo stesso».

Che ne pensa di Berlusconi?
Parlo della persona e non del politico: interessante, intelligente, con
humour».

Quando lo ha conosciuto?
«Circa 30 anni fa, attraverso un amico comune, Ezio Scima’¨. Con mio figlio ho anche passato qualche giorno nella sua splendida torre a Portofino e ho visitato anche la sua villa vicino a Monza. Mi regali anche un suo vino, mi pare si chiamasse Terre Rosse. Poi non ci siamo piu’ visti. Scherzando dico che abbiamo fatto percorsi simili: lui suonava il pianoforte e poi è entrato in politica; io dopo anni di canzoni sono diventato un diplomatico (e’¨ stato nominato ambasciatore nel 2009, ndr)».

Che direbbe l’Aznavour ambasciatore al Berlusconi presidente sul tema della ingresso, appoggiato dall’Italia, della Turchia nell’Ue?
«Penso che l’Italia sia d’accordo con tre condizioni poste anche da altri Paesi: un accordo con Cipro, una migliore intesa con i curdi, il riconoscimento del genocidio armeno. Per entrare nell’Ue bene assomigliare agli europei: il territorio della Turchia l’ europeo solo per il 3%, ma Ataturk ha cambiato il Paese rendendolo piu’uropeo.
Non vado oltre perche’ diventerebbe un discorso politico, ma bisogna essere fermi su quelle condizioni».

Le capita mai di mischiare le due professioni?
«Non dichiareremo certo guerra alla Svizzera, quindi il mio lavoro non
complesso. Non sara’ il miglior ambasciatore al mondo, ma offro un’accoglienza diversa. All’abituale tono diplomatico ne preferisco uno amichevole. Mentre musica, teatro, scultura e pittura avanzano, diplomazia e politica restano legate a basi vecchie».

Vede la politica come un’arte?
«Dovrebbe esserlo. Ma oggi si limita alla "lingua di legno", cio¨ a dire una cosa che perche’ nella realta’ puo’essere cambiata. Mi
domando se il pubblico si abituerebbe mai a un presidente che dice tutto il vero... Bisognerebbe cambiare la mentalita’ degli elettori e di quei politici che vanno sempre contro il partito opposto, anche se fa buone propostea’».

Venerdi ha cantato in piazza San Marco. Ci sono stati problemi tecnici che l’hanno portata a definire quella dello show di Venezia «la peggiore organizzazione del mondo»...
«Le racconto una barzelletta. Un uomo muore e va all’inferno, gli chiedono di scegliere tra quello tedesco e quello italiano. Chiede dove sia la differenza e gli dicono che in quello italiano un giorno manca il fuoco, un giorno il diavolo... Fossi stato un artista americano me ne sarei andato dopo la prima canzone, ma non potevo abbandonare. Alla fine penso che il pubblico sia stato felice. Sono io a non esserlo stato: sono una persona molto precisa».

Perche’ ha praticamente mollato la terza carriera, il cinema?
«Ho 86 anni e non me la sento piu’ di stare tre mesi lontano dalla mia
famiglia. E poi non riesco piu’ a memorizzare testi lunghi».

Per ama la lettura...
«Leggere, leggere, leggere. Sono stato a scuola solo fino a 10 anni e ho capito che soltanto cosa avrei colmato le mie lacune. Tutto ¨ partito con una lista di 25 libri da non perdere che avevo chiesto a Jean Cocteau quando lo conobbi. Ora, quando guardo la mia libreria, resto stupito».

Lei canta l’amore, ma come lo vive?
«Non ho mai avuto relazioni con gente di spettacolo. Perché? Quando vedo una giovanissima attrice che sposa un vecchio regista, mi chiedo sempre dove sia la verita’ ... Sto con mia moglie da 46 anni, siamo da Guinness dei primati».

Andrea Laffranchi
19 luglio 2010
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