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24 marzo 2010- Ankara-Washington: la crisi continua
da RINASCITA
di: Andrea Perrone La Turchia ha annunciato di voler rimandare, a data da definirsi, la 29esima Conferenza annuale per le relazioni Usa-Turchia, che si sarebbe dovuta svolgere dall.11 al 14 aprile.
La decisione è stata presa per protestare contro la risoluzione sul genocidio degli armeni approvata dalla Commissione per le relazioni estere del Congresso americano con 23 voti a favore e 22 contrari. Il primo ministro turco Recep Tayyp Erdogan (nella foto) ha poi deciso di cancellare la sua visita negli Stati Uniti prevista per l.13 e il 14 aprile, e ha richiamato temporaneamente anche l.ambasciatore turco a Washington, Namik Tan. L.Agenzia di stampa turca .Anatolia. ha rivelato che la conferenza è organizzata ogni anno, ad aprile, dal Turkish-American Business Council (TAIK) e dall.American-Turkish Council (ATC). La decisione è stata presa congiuntamente dalle due organizzazioni che hanno espresso il loro rammarico per il rinvio della conferenza a data da definirsi. Ad intervenire su tutta la vicenda è stato il presidente della Turkish American Business Association (TABA), U.ur Terzio.lu che ha dichiarato:
.Riguardo alla politica del nostro governo e indipendentemente dal fatto se il presidente Usa Barack Obama sia solito usare il termine .genocidio., sosteniamoil rinvio del meeting dell.American-Turkish Council (ATC).. .Ci auguriamo - ha proseguito - di veder scomparire le nuvole nere sulla politica. Vorremmo che le relazioni commerciali fra i due Paesi, così come gli investimenti, si sviluppino ulteriormente.. Unica voce contro quella dell.Associazione degli industriali e degli uomini d.affari turchi (TÜSIAD) che ha dichiarato di non voler rinviare il meeting previsto negli Stati Uniti. Tuttavia le relazioni fraAnkara e Washington vivono una fase molto critica. Il contrasto si riflette non solo a livello internazionale ma anche in seno al Paese, nella battaglia che vede contrapposti laici e religiosi. In Turchia, infatti, anche ieri è proseguita la lotta fra islamisti e kemalisti senza esclusioni di colpi. In seno al Parlamento di Ankara dove l.opposizione fa quadrato contro i progetti di riforma costituzionale preannunciati dal partito di governo Akp guidato da Erdogan, il primo ministro turco ha rivelato che intende presentare un pacchetto con 26 modifiche della Costituzione.
Le più importanti e controverse riguardano il potere dell.Assemblea nazionale sulla chiusura dei partiti
politici, la creazione di tribunali civili per processare gli alti ufficiali dell.esercito, anche quelli del golpe del 1980, l.abrogazione dell.art. 10 che vieta alle donne di indossare il velo nelle università, la ristrutturazione della Corte costituzionale e del sistema giudiziario.
Un pacchetto di riforme che acutizza lo scontro con i militari kemalisti e sposta l.asse turco verso il
mondo islamico del Medio e Vicino Oriente, mettendo in crisi la pluridecennale alleanza con Washington e Tel Aviv.



G.C

 
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