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06 05 2009 - L'Europa si prepara per l'apertura ad est
da LASTAMPA
Il prossimo 7 maggio a Praga è previsto il lancio del “Partenariato per l'Est”, per avvicinare i paesi dell'ex blocco sovietico all'Unione europea. Tra i Ventisette si contano però degli assenti eccellenti. Non parteciperanno Gordon Brown e Zapatero, mentre Sarkozy è in forse C’è un vertice europeo che non sembra scaldare troppo gli animi dei capi di stato e di governo europei: è quello sul lancio del “Partenariato per l’Est”, la nuova iniziativa europea di cooperazione con i Paesi del vicinato ex
sovietico, previsto per il 7 maggio a Praga. La presidenza ceca, che ha diramato gli inviti e attende le ultime conferme, come nella più classica delle feste, dovrà di sicuro fare a meno del britannico Gordon Brown, e dello spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero. Pare che anche il francese Sarkozy sia più propenso a mandare un ministro in sua vece, mentre il premier italiano, Silvio Berlusconi, dovrebbe essere della partita.

Le assenze però peseranno anche dal lato dei paesi partner. Non ci sarà il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko e il moldavo Vladimir Voronin. La loro presenza avrebbe potuto imbarazzare non pochi leader europei, al momento di stringere mani o fare foto ricordo. Minsk sarà tuttavia rappresentata dal vicepremier Vladimir Semashko, e Chisinau dal ministro degli Esteri Andrei Stratan. Confermati, invece, il presidenti armeno Serzh Sarkisian, il georgiano Mikheil Saakashvili, l'azero Ilham Aliev e l'ucraino Viktor Yushchenko, cui però si aggiungerà “molto probabilmente” il primo ministro Yulia Tymoshenko, sua eterna rivale.

La riunione, prevista per il pomeriggio, dovrebbe concludersi con una cena di lavoro e segnare il lancio formale della nuova iniziativa Ue, lanciata l'anno scorso su iniziativa polacca e svedese per “controbilanciare” l'Unione per il Mediterraneo (Upm) voluta da Sarkozy nel suo scorso semestre di presidenza Ue,
anche se a Bruxelles tengono a sottolineare che le due sono iniziative “profondamente differenti”. “Per alcuni Paesi Ue la politica orientale è solo la Russia – ha invece osservato una fonte della presidenza ceca, sottolineando quanto paesi come l'Ucraina abbiano bisogno del sostegno dell'Ue. Il diplomatico, tuttavia, si è dichiarato contrario all'idea polacco-tedesca di inviare una missione Ue a Kiev per mediare tra Yushchenko e Tymoshenko.

Sul fronte dei contenuti, l'Ue ha aumentato i finanziamenti per la regione da 250 a 600 milioni di euro da qui al 2013. A giugno la Commissione riunirà i Paesi partner per decidere sui progetti da finanziare, che potranno riguardare l'energia, le infrastrutture, l'ambiente e la cultura. Al termine dell'incontro verrà adottata una dichiarazione, le cui conclusioni però devono ancora uscire dalle penne dei diplomatici impegnati nel documento. I paesi dell’ex blocco sovietico chiedono messaggi più espliciti sulla possibilità di abolizione dei visti Ue, ma i Ventisette resistono perché timorosi dell'immigrazione clandestina. Mercoledì sono previste schiarite.

Il “Partenariato per l'Est” sconta in anticipo la forte critica della Russia, che sospetta un tentativo Ue di espandere la propria “sfera di influenza” nel mondo ex sovietico. Ma da Bruxelles e Praga vengono secche smentite. “Il problema russo è che vedono il mondo come un 'gioco a somma zero', mentre noi no – ha commentato piccata la fonte ceca, assicurando comunque che quella di Praga "non è una riunione anti-russa". Italia e Germania – Paesi tradizionalmente più sensibili alle istanze del Cremlino - non sono riusciti ad assicurare un posto a tavola anche per Mosca, ma hanno ottenuto la possibilità che venga coinvolta "caso per caso" nei progetti finanziati dalla nuova iniziativa. Tuttavia, un funzionario della Commissione ha avvertito che "è prematuro parlare di partecipazione russa", sostenendo che prima andrà valutata singolarmente l'opportunità di invitare "Paesi terzi".

G.C

 
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