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31 03 2009 - Bari - Cerimonia di intitolazione di un'area del Villaggio Trieste a don Policarpo Scagliarini . nel '22 salvo armeni e greci in Turchia
Domani, sabato 28 marzo, alle 10.30, nella sala consiliare di Palazzo di Città, alla presenza dell.assessore alla Toponomastica Antonella Rinella e del presidente del consiglio Giuseppe de Santis, avrà luogo la cerimonia di intitolazione dell.area di circolazione interna al comprensorio del Villaggio Trieste a don Policarpo Scagliarini.

Don Policarpo Scagliarini, parroco della comunità italiana di Smirne (Turchia), nel 1922, durante il genocidio del popolo armeno, mise in salvo centinaia di famiglie greche e armene offrendo loro rifugio nelle chiese cattoliche. All'epoca dei fatti Smirne era una città multietnica, abitata in prevalenza da greci, turchi, armeni, ebrei ed italiani, molti dei quali pugliesi, ciascuno con la propria identità culturale e religiosa.

Molti di questi rimpatriati e profughi furono ospitati nel Villaggio Trieste e ancora oggi, negli archivi demografici risultano molti residenti nati a Smirne, la cui provenienza risale a questo periodo.
La giunta municipale, accogliendo la richiesta avanzata dai residenti del comprensorio di case del Villaggio Trieste (ex Case profughi) e sostenuta dalla Parrocchia di San Enrico e dalla stessa VIII Circoscrizione, ha deciso su proposta dell.assessore Rinella di ricordare il valore civile dell.opera di Don
Policarpo intitolando alla sua memoria un.area cittadina.

Alla cerimonia,
insieme al presidente del consiglio Giuseppe de Santis e l.assessore alla Toponomastica Antonella Rinella, interverranno don Giorgio Lionetti,. Luigi Antonio Fino, Alessandro Barbera e Paolo Scagliarini.

CENNI BIOGRAFICI
DON POLICARPO SCAGLIARINI (1884 . 1946)
Nato a Smirne il 21 aprile 1884 da genitori traesi, Don Policarpo fu un prete coraggioso, protagonista nel settembre 1922 dell.aiuto alla popolazione armena e greca, durante l.occupazione della città ad opera delle truppe turche di Kemal Pascià detto Ataturk.
Smirne era abitata da varie comunità nazionali, la più importante per numero era quella greca, seguita da quella turca, italiana, armena, francese ed ebrea. Le comunità vivevano in quartieri differenti. L.8 settembre 1922 gli ultimi reparti greci privi di ufficiali abbandonarono la città insieme alle autorità civili. Il giorno dopo la città fu occupata dalle truppe kemaliste che devastarono e saccheggiarono, massacrando i civili. Le violenze continuarono per molti giorni
successivi: donne, bambini subirono violenze inaudite, quartieri interi furono
dati alle fiamme. Don Policarpo intervenne offrendo rifugio ai perseguitati nelle chiese cattoliche; si presentò alle autorità turche sostenendo che gli arrestati appartenevano alla fede cattolica, riuscendo ad ottenere la liberazione di migliaia di greci e di armeni che fece imbarcare. Il raggiro fu scoperto dalle autorità turche che iniziarono a dare la caccia al sacerdote.
Intervennero le autorità italiane e don Policarpo si mise in salvo imbarcandosi. Altri italiani a Smirne seguirono l.esempio di don Policarpo e si prodigarono per aiutare a fuggire i perseguitati: furono salvati più di tremila italiani e quattromila tra greci e armeni.

G.C.

 
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