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15 02 2009 - Allarme dei medici stranieri a Roma: in poche settimane pazienti diminuiti del 30%
Il giornale di Liberazione 12.02.09
Allarme dei medici stranieri a Roma: in poche settimane pazienti diminuiti del 30%.
Marco Paggi: «Legge ambigua» Immigrati al pronto soccorso: i sanitari non denunciano, la polizia sì

Laura Eduati

Dopo i medici pugliesi, anche i quarantamila medici romani promuovono un appello on-line contro la legge in via di approvazione definitiva alla Camera che rende possibile agli operatori sanitari denunciare i pazienti stranieri senza permesso di soggiorno.
Proprio a Roma, l'associazione dei medici stranieri in Italia (Amsi) registra nelle ultime settimane un decremento del 30% degli stranieri che bussano alla porta dei tre ambulatori messi a disposizione presso l'ospedale Sandro Pertini, al policlinico Casilino e presso la Asl di Ladispoli.
Tuttavia l'obiezione di coscienza potrebbe non servire, visto che sarà possibile per le forze dell'ordine ed eventualmente per le Asl acquisire i nominativi dei migranti irregolari curati al pronto soccorso. Uno scenario per nulla peregrino, dato che sia gli agenti sia le autorità sanitarie obbediscono alla politica e la politica, specialmente nelle province settentrionali, è quella della Lega.
In realtà la caduta del divieto di denuncia «è formulato male ed è ambiguo», commenta l'avvocato padovano Marco Paggi, collaboratore del portale sull'immigrazione Melting Pot: «Ambiguo poiché non chiarisce se il medico obiettore può essere accusato a sua volta di omissione di denuncia, reato previsto dall'articolo 362 del codice penale». Certo, un medico deve normalmente contattare le forze dell'ordine quando deve curare la vittima di un reato, ma non quando sospetta o sa che il paziente sia l'autore del delitto e questo per garantire il ricorso alle cure senza il timore di finire davanti al giudice.
Eppure la nuova legge, poiché ambigua, non specifica chi deve chiamare la polizia: se lo stesso camice bianco, oppure il personale amministrativo che normalmente riceve le richieste al pronto soccorso. Ipotizzando pure una obiezione di coscienza di massa, si teme che le Asl e le autorità di pubblica sicurezza vogliano esaminare i referti e individuare gli stranieri senza documenti in regola. E sarà difficile per il medico allontanare gli agenti che spesso stazionano nelle sale ospedaliere per ricevere notizia di eventuali reati.
E' probabile che, in questo modo, molti stranieri malati gravi verranno espulsi nonostante la legge sull'immigrazione preveda che un migrante possa rimanere in Italia se nel Paese di origine non potrebbe venire curato. Lo stesso avvocato Paggi segnala il caso di un tunisino malato di Aids al quale il giudice di pace ha appena convalidato il rimpatrio coatto nonostante in Tunisia manchino i farmaci necessari per proseguire la terapia. Una sorta di condanna a morte differita.
Al di là delle implicazioni legali, l'effetto è quello di spaventare i migranti. «Da quando giornali e televisioni hanno cominciato a parlare di questa norma abbiamo notato una grossa diminuzione di pazienti» confessa allarmato il dottor Aodi Foad, presidente dell'Amsi: «Dobbiamo raggiungere le comunità straniere e spiegare che non denunceremo nessuno, non possiamo lasciare che le donne incinte e gli stranieri malati non vengano curati per paura del Cpt». Foad non crede ai cartelli "Qui non denunciamo" posti da molti medici all'entrata degli ambulatori e delle strutture sanitarie. Il ragionamento è semplice: «I migranti impauriti non arrivano alle porte degli ospedali, dobbiamo raggiungerli con altri mezzi».
Contro la denuncia dei medici si esprime anche l'associazione dei magistrati per i minorenni che giudica la norma «incoerente» poiché i medici, appunto, non sono tenuti a denunciare un paziente autore di un reato: e dunque non dovrebbero essere nemmeno tenuti a farlo quando il paziente è sprovvisto del permesso di soggiorno.
Una legge, insomma, che molti giuristi giudicano di pura immagine: i medici non denunceranno, nessuno denuncerà i medici, mentre il diritto alla salute degli stranieri illegali viene meno senza, per questo, contribuire alla maggiore sicurezza. Sorgeranno ambulatori clandestini e malattie non curate potranno propagarsi con maggiore probabilità.


V.V

 
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