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04 10 2007 - ENIGMA IRAN – Islam, democrazia, società civile, questione nucleare…
TAVOLA ROTONDA lunedì 8 ottobre presso il Centro Culturale Candiani alle 15,30 e alla quale parteciperanno: Hassan Yusofi Eshkevari teologo dissidente che verrà, per l’occasione, dall’Iran, Bijan Zarmandili scrittore e giornalista di Limes, Mario Nordio docente di Storia ed Istituzioni dell’Asia all’Università Ca’ Foscari di Venezia, Alì Izadì giornalista e rifugiato politico
Tavola Rotonda organizzata e coordinata da Reza Rashidy in collaborazione col Centro Culturale Candiani.


L’Iran, nonostante la dittatura dello Scià e tre decenni di regime teocratico, possiede una società civile dotata di straordinario dinamismo: donne e giovani che nonostante il clima di repressione e oppressione, di fatto contrastano i piani di “islamizzazione” della società da parte del regime, produce personalità come il Premio Nobel Shirin Ebadì e continua a produrre un cinema pluripremiato nei festival internazionali…
Una nuova generazione (oggi su 68 milioni di abitanti, gli iraniani che hanno meno di 30 anni sono 42 milioni, circa 2 su 3) nata dopo la rivoluzione islamica, è stata incessantemente investita da flussi di scambi e di confronto con il mondo. Sono più di 5 milioni coloro che hanno accesso a Internet. Esistono 27 personal computer ogni cento giovani. Più di 250 stazioni radio e televisive dall’estero trasmettono programmi in lingua farsi. A questi bisogna aggiungere l’enorme mole di interazioni e di scambi di ogni genere tra i circa 4 milioni di iraniani della diaspora ed i loro familiari e amici in patria.
Lo scontro tra l’inevitabile impatto nella vita degli iraniani delle culture “altre” e l’arrogante invadenza nella vita quotidiana della popolazione di un Islam “politicizzato” ha prodotto, paradossalmente, un’insolita e sorprendente desacralizzazione della religione.
Queste trasformazioni, nonostante il regime teocratico, si sono accentuate durante otto anni di presidenza di Khatami. La religione per i giovani, a differenza dei genitori, si basa ormai su una fede libera, interiorizzata, individuale, un affare privato, persino nascosto e non esibito.
La questione del nucleare e l’incombente attacco americano costituiscono per il regime un’ ottima occasione per soffocare il dinamismo sociale e la straordinaria opposizione dei giovani, delle donne, degli intellettuali che aspirano alla libertà e alla democrazia e degli stessi settori islamici avanzati che si battono contro il “vecchio estabilishment della rivoluzione”, tentativo fino ad ora non riuscito.
Queste ed altre saranno le tematiche che verranno affrontate nella TAVOLA ROTONDA che si terrà lunedì 8 ottobre presso il Centro Culturale Candiani alle h 15,30 e Tavola Rotonda organizzata e coordinata da Reza Rashidy in collaborazione col Centro Culturale Candiani.


Con preghiera di pubblicazione/diffusione

Ho il piacere di invitarvi alla Tavola rotonda in oggetto, da me organizzata, a cui parteciperanno Hassan Yousofi Eshkevari, dissidente
iraniano, teologo, prima condannato a morte per le sue idee e poi al carcere per 5 anni, Bijan Zarmandili scrittore e giornalista di Limes,

Mario Nordio docente di Ca'Foscari, Ali Izadi giornalista e rifugiato
Cordialità; Reza Rashidy

Reza Rashidy

 
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