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050425 - TG 5 , TURCHIA dopo 90 ANNI ...
Turchia: sono passati novant'anni dal massacro della popolazione armena
È stato il primo genocidio del novecento. Della strage degli armeni si conservano pochissime immagini. Un popolo cristiano che da sempre vive nel Caucaso, nell'odierna Turchia, circondato da musulmani, viene letteralmente sterminato. Siamo nella primavera del 1915, il mondo è travolto dalla prima guerra mondiale. L'esercito turco combatte al fianco di Germania e Austria- Ungheria. I giovani turchi di Kemal Ataturk decidono di farla finita con questi vicini scomodi, intraprendenti, "infidi". Da 1.000.000 a 1.500.000 di armeni, la cifra non si conoscerà mai di preciso, vengono trucidati. 100.000 bambini strappati alle famiglie - come ricorderanno alcuni dei sopravvissuti - finiscono in case turche o curde. Sopravvivranno 600.000 persone costrette alla fuga. Il loro dramma, per decenni, non verrà riconosciuto: il governo turco rifiuterà di riconoscere la strage. I sopravvissuti chiederanno giustizia ma il loro dramma verrà negato, nascosto, rimosso. Il genocidio del popolo armeno resterà un buco nero sui libri di storia, come tante altre pagine della storia del novecento. La quasi totale mancanza di immagini rende più drammatica la situazione: una strage senza immagini è come se non fosse mai avvenuta. Gli stessi filmati dei lager nazisti sono quasi tutti girati dopo la liberazione: chi fa strage di popoli non vuole testimoni. Così a novanta anni di distanza gli armeni, che oggi tornano a vivere in un proprio stato, anche se piccolo, chiedono solo che la strage di novanta anni fa venga riconosciuta, che il governo turco chieda almeno scusa. Riconosca quello che è successo. Almeno il diritto alla memoria, oggi agli armeni, dovrebbe essere garantito a tutti.




V.V

 
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