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20 07 2007 - Perché l’istituzione dello strumento referendario
La gravità dei problemi dell’immigrazione a Roma è tale da richiedere un impegno costante del comune per la loro soluzione. Tanto la maggioranza che la minoranza del Consiglio Comunale ne erano così consapevoli che hanno deciso insieme di affiancare ai consiglieri aggiunti eletti dagli immigrati, una consulta anch’essa elettiva.
Si è in tal modo dato vita ad un sistema di rappresentanza ad hoc degli immigrati per i problemi dell’immigrazione. Si è cioè ritenuto che fosse necessaria la consultazione degli immigrati su tutte le questioni che riguardano l’immigrazione.
Non sono stati previsti tuttavia gli strumenti per rendere obbligatoria anche se non vincolante la consultazione degli immigrati sulle questioni dell’immigrazione.
L’istituzione di un referendum consultivo degli immigrati sulle questioni dell’immigrazione costituisce una proposta che cerca di rimediare a questa carenza.
Anche se consultivo, un istituto di democrazia diretta come il referendum non si pone pregiudizialmente in conflitto con la rappresentanza degli immigrati.
Il referendum non è un referendum contro i consiglieri aggiunti né contro la consulta degli immigrati . E’ e vuole essere uno strumento di aiuto dei rappresentanti che potranno più facilmente verificare gli orientamenti delle comunità immigrate.
Il referendum che proponiamo vuole essere uno strumento per stimolare il dialogo tra le comunità immigrate e l’amministrazione comunale.
Intendiamo fornire il contributo degli immigrati per superare la prassi ormai radicata a Roma, come in tutta Italia, che le questioni dell’immigrazione si affrontano solo quando esplodono le emergenze.
Siamo consapevoli della grave crisi della legalità nell’immigrazione italiana.
L’illegalità è anche alimentata dalle ghettizzazioni, dall’isolamento delle comunità immigrate, dalla difficoltà delle istituzioni pubbliche di comprendere i loro problemi.
La grande maggioranza degli immigrati a Roma, ignora l’esistenza del Comune e ignora che vi sia una politica del Comune per l’immigrazione.
Il referendum può contribuire a modificare questa situazione.


Roma 19 luglio 2007-07-19
Vahe M. Vartanian

Considerando le persistenti difficoltà dell’associazionismo immigrato, alimentate dall’oggettiva disparità di trattamento nei confronti dell’associazionismo immigrato e la conseguente carenza di strumenti di collegamento tra i rappresentanti degli stranieri residenti nel Comune e le loro Comunità;
Al fine di fornire al Consiglio Comunale e agli organismi rappresentativi degli stranieri residenti nel Comune utili indicazioni delle effettive necessità delle comunità straniere residenti;
Per assicurare ai rappresentanti degli stranieri residenti direttew conoscenze degli orientamenti e delle volontà dei propri rappresentati;
per rendere costruttivo il dialogo tra il Comune e le Comunità immigrate, è conferito agli stranieri residenti nel Comune di Roma che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età il diritto di partecipare ai referendum consultivi in materia di immigrazione.

Art.1
I cittadini stranieri residenti nel Comune che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età possono promuovere referendum popolari relativi ad atti di competenza del Consiglio Comunale riguardanti problemi dell’immigrazione, delle comunità straniere residenti nel territorio comunale, dei rapporti tra stranieri residenti e cittadini.

Art. 2
I cittadini stranieri esercitano l’iniziativa dei referendum popolari mediante una richiesta recante non meno di cinquecento sottoscrizioni di cittadini stranieri residenti nel Comune raccolte nei quattro mesi precedenti al deposito.

Art. 3
Il quesito deve essere formulato in modo chiaro ed univoco e non riguardare:
a) provvedimenti concerenenti tributi, tariffe, rette, contributi ed altri prelievi
b) provvedimenti relativi ad acquisti e alienazione di immobili, permute, appalti e concessioni
c) provvedimenti inerenti l’assunzione di mutui o l’emissione di prestiti.

Art.4
Al referendum potranno partecipare tutti gli stranieri residenti nel territorio del Comune che abbiano compiuto il diciottesimo anno di età.

Art. 5
La richiesta di referendum accompagnata da non meno di cinquanta sottoscrizioni di stranieri residenti nel Comune è presentata per il giudizio di ammissibilità ad un organo collegiale composto da tre professori ordinari di diritto amministrativo o costituzionale o pubblico, dal Difensore Civico e dal Segretario Generale. Il medesimo organo giudica della regolarità delle sottoscrizioni ai sensi dell’art.2.

Art. 6
Se prima dello svolgimento del referendum di iniziativa popolare il Consiglio Comunale abbia deliberato nel senso richiesto dal Comitato promotore, il referendum non ha più corso.

Art. 7
Il Presidente del Consiglio Comunale provvede ad assicurare l’informazione degli stranieri residenti nel territorio del Comune sul referendum e sulle modalità di svolgimento della campagna referendaria e delle votazioni.

Art.8
Non possono essere presentati quesiti referendari su materie che abbiano già formato oggetto di referendum negli ultimi tre anni.

Art. 9
Se il quesito referendario otterrà la maggioranza dei votanti esso sarà pubblicato nel “Bollettino” del Comune e trasmesso dal Presidente del Consiglio Comunale a tutti i consiglieri comunali, al Sindaco e alla Giunta Comunale, alla Consulta per l’immigrazione.

La proposta sara presentata dopo aver raccolto numerosi adesioni e firme.


V.V

 
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