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03 05 2007 - il ristorante armeno di Tatul su Vivimilano
Alla scoperta dell'Armenia Allan Bay
2007 02/05 Sezioni del Vivimilano di questa settimana
Allan Bay
Giova sempre ricordarlo: la caratteristica saliente della ristorazione milanese, quella che colpisce tutti gli altri italiani che vengono nella nostra città, è la presenza non solo di tutte le tradizioni regionali italiane ma soprattutto di tantissimi ristoranti di tutte le tradizioni del mondo. Dal giugno scorso una mancanza è stata colmata: è nato un ristorante armeno. Lo hanno aperto Alla e Tatul, moglie e marito, lui armeno e lei armeno-moldava.
Per 15 anni hanno gestito un ristorante sempre armeno in Russia, per la precisione a Ekaterinburg, poi si sono trasferiti a Milano dove hanno rilevato la licenza di un ristorante cinese in via Porpora. Lo hanno rinfrescato, lo hanno chiamato Armenia e si sono messi al lavoro. La cucina armena ha, come quel Paese, una storia millenaria alle spalle e di certo più ha dato ai suoi vicini di quanto abbia ricevuto. È una cucina basata sulle loro materie prime, che al 99 percento coincidono con le nostre: di tutto il menu gli unici ingredienti presenti che non appartengono alla nostra tradizione sono il cereale di riferimento, il bulgur, grano tenero decorticato dopo essere stato cotto a vapore e asciugato, dalla dimensione di chicchi di riso, e i bamia, detti anche okra, che sono una verdura simile a piccole zucchine dal sapore che ricorda la melanzana. È una cucina che in linea di massima privilegia le cotture veloci, non ama le fritture e le salse, ama le spezie ma senza abusarne e ama lo yogurt. È, va sa sé, una cucina casalinga. E quindi all'Armenia troverete antipasti come involtini di melanzane con pomodoro e maionese e il vinegret, insalata di barbabietole, patate, carote, fagioli e cetrioli (ma c'è anche l'insalata russa). Seguono poi zuppe come il bangian apur, con fagiolini, patate, bamia, pomodoro, peperoni e uova, e primi asciutti come il bulgur con funghi e il ciamiciov pilav, riso con uvetta. E secondi come l'horovaz, uno spiedone con 400 grammi di carne e spezie, il kebab di manzo macinato e il matik, involtini di carne con formaggio alla griglia. Dosi sempre abbondanti.
Ottima l'offerta di dolci. C'è qualche vino ma tutti ordinano la birra Baltika, russa. L'ambiente è semplice e confortevole, per nulla etnico, suddiviso in due sale. Tovaglie rosse con tovagliette bianche simil-pizzo, un piccolo bancone e boiserie basse. La clientela è in prevalenza italiana. In sottofondo, musica armena.
02 maggio 2007

V.V

 
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