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050313 - I PROBLEMI PIU GRANDI DEL NOSTRO MONDO DI OGGI
...oltre i problemi individuati e bene rifletere sulla...
...Poca attenzione verso i problemi più grandi nel mondo.

300.000 sono morti a causa dello tsunami nell’Asia. Tredici volte di più sono stati uccisi durante la guerra del Congo. Nonostante questo è lo tsunami che ottiene tutta l’attenzione dei media. Nuovi studi tirano fuori le crisi dimenticate.
Quando le onde altissime hanno invaso le coste nell’Oceano Indiano nei giorni di natale uno dei più grande catastrofi naturali del nostro tempo fu una realtà.
Comparato con altre tragedie, lo tsunami in Asia è costato molto meno vittime ed è stato molto meno crudele. Le media hanno però scelto per mesi di prioritare lo tsunami come storia ognidominante nelle notizie tv e sui giornali.
Più dramma
Questo paradosso è stato esaminato dalla Reuters insieme ad un istituto di pensiero inglese. Hanno intervistato esperti nel settore degli aiuti umanitari, giornalisti, attivisti ed accademici.
“ Un tsunami è semplicemente più visuale e drammatico – in un modo che non lo può essere una siccità o un conflitto locale”, così lo pensa Paul Harvey, ricercatore presso Humanitarian Policy Group.
Gli intervistati hanno individuato 10 conflitti o catastrofi , che ritengono ignorati o che potrebbero essere coperti meglio dai media.
Al numero 1 sulla lista si trova la guerra nel Congo, dove 4 milioni di persone hanno perso la vita, ed altri miglia sono state traumatizzate a colpi di machete o violentate.
Il numero di morti dello tsunami sono 300.000 .
La guerra civile in Sudan che dura da 21 anni è costata la vita a 2 milioni di persone e la fuga verso campi profughi di altri milioni.
Nella lista si trovano malattie come Aids, malaria e tubercolosi, oltre i conflitti in Colombia, Nepal, Haiti e Cecenia.
Queste minacce e disastri occupano molto meno spazio nei notiziari che non episodi come la guerra in Iraq ed lo tsunami. L’attenzione dei media ha un’influenza determinante su dove arrivano gli aiuti degli organizzazioni umanitari. Televisione e giornali hanno un ruolo enorme quando si deve spingere la gente ad essere generosa.. se il messaggio diventa visivo ed il disastro entra nel salotto tutto diventa più reale.
La ragione per la quale i media depriorizzano catastrofi sono vari:
Spesso è difficile riproporre disastri che durano nel tempo – la storia diventa più difficile da “vendere “ ai spettatori o ai lettori. Inoltre ci possono essere budgets stretti e problemi logistici che determinano dove vengono mandati i corrispondenti.

10 conflitti “dimenticati dai media:

- Guerra nel Congo 1998-2003 – 4 milioni di morti e più di 100.000 persone in fuga.
- Guerra civile in Uganda – dura da 18 anni ed i morti sono più di 100.000
- Guerra civile in Sudan . Sono morti più di 2 milioni di persone e 4 milioni sono messi in fuga.
Oltre alla guerra civile che dura da 21 anni è in atto un sanguinoso conflitto a Darfur nel ovest del
Sudan
- Aids. Più di 40 milioni di persone vivono con l’Aids o sieropositivi – dueterzi di loro si trovano al
sud del Sahara. 14 milioni di bambini sono orfani a causa di questa malattia.
- Violenza nel Africa dell’ovest. Liberia, la Costa d’Avorio e Sierra Leone cercano la pace dopo
conflitti dove molti bambini sono stati costretti a combattere. Quasi 400.000 profughi liberiani
aspettano ancora per poter tornare a casa.
- Caos in Colombia. Quasi 3 milioni di persone hanno dovuto lasciare la loro casa dopo 40 anni di
conflitti. 35.000. morti dall’inizio degli anni 1990.
- La guerra in Cecenia. Migliaia di morti e più di 100.000 fuggiti. Medici dicono che oltre l’80% dei bambini sono traumatizzati.
- Povertà e violenza a Haiti. Fuorilegge minacciano aiuti per più di 100.000 persone. 55% della
popolazione vive con meno di 1 dollaro al giorno. Il 40% dei bambini sono denutriti.
- Crisi in Nepal. Circa 11.000 persone uccise negli ultimi 9 anni in un conflitto tra ribelli maoisti
e la monarchia al potere.
- Malaria e tubercolosi. La malaria uccide un bambino africano ogni 30 secondi. La tubercolosi
2 milioni di persone all’anno.

M.K.R.

 
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