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050505 - lo storico turco Murat Belge:,ammettiamo le nostre colpe
Genocidio armeni, lo storico turco Murat Belge:
"Ammettiamo le nostre colpe"
"Massacro, genocidio, chiamatelo come volete, perché di questo, comunque, parliamo". Non usa mezzi termini Murat Belge, docente di storia alla Bilgi University di Istanbul, che, in un'intervista a "la Repubblica", ricorda i 90 anni del genocidio del popolo armeno. La Turchia, spiega lo storico, non è disposta ad ammettere il massacro "perché considera prematuro e pericoloso farlo. Ma per lo Stato non sarà mai il momento opportuno. Dipendesse dalla Turchia ufficiale la questione armena non verrebbe mai affrontata". Diversa la posizione della gente: "l'opinione pubblica del Paese sta cambiando - dice Belge - merito della società civile che è più avanti di quella politica e degli ambienti ufficiali". Serve però chiarezza sui numeri, precisa ancora Belge: "circa 600 mila morti tra gli armeni". E tra i turchi "100 mila morti al massimo". L'ammissione del massacro, tuttavia, conclude lo storico, sarebbe per la Turchia "infinitamente saggio, un segnale di disponibilità e maturità anche nei confronti dell'Europa".

V.V

 
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