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Festività di fine anno 2008 - 2009

"La vittoria della luce sulle tenebre"

Yalda, in lingua Assiro Babilonese significa Natività del Sole, e fa parte delle 4 ricorrenze trimestrali iraniane. Il 21 marzo si festeggia il Now Ruz, capodanno Iraniano; in autunno si celebra il Mehregan, ovvero la festa del raccolto e l'inizio della stagione fredda; infine il Sadeh, antica festa dell'età zoroastriana, celebrata il 30 gennaio. La notte di Yalda viene celebrata dagli iraniani in tutto il mondo.

Il seguente racconto è stato ispirato dal libro "La storia della presenza iraniana negi ultimi 60 anni a Roma", in fase di pubblicazione su richiesta di UPTER (Università Popolare di Roma). Si tratta di un omaggio ai miei connazionali che mi hanno assistito nelle ricerche necessarie all'elaborazione del libro.


La cerimonia e le usanze della notte di Yalda e il loro significato

Shab-e Yalda (notte di Yalda) 21/22 Dicembre:
L’oscurità ha invaso il cielo. C’è una stella che porta luce e un barlume di speranza. Il 21 dicembre, il Solstizio d’inverno durante il quale si ha la notte più lunga dell’anno, combacia con il primo giorno del mese “Dey”, il decimo mese del calendario persiano, e con l’inizio dell’inverno. La parola Yalda nella lingua Assiro-Babilonese significa “natività”, era una festa che veniva celebrata sia dalla religione Zoroastriana che da quella Cristiana.
Narra una leggenda persiana che da questo giorno la presenza sempre maggiore del sole allunga le giornate e scaccia il diavolo rappresentato dal buio, mentre un’altra credenza dice che in questa giornata la notte è più lunga in quanto il sole è andato a rifugiarsi sotto terra per tenere calda la natura che si risveglierà definitivamente a primavera.
I cristiani collegavano questa festa con Mitra, il Dio della luce e con la nascita di Gesù.
Oggi le due festività, a distanza di qualche giorno fra loro, si festeggiano nella stessa maniera, con manifestazioni familiari di giubilo e con pranzi dalle pietanze particolari.
In questa festività gli iraniani sono soliti mangiare, fra l’altro, il melograno e l’anguria che con il rosso della loro polpa e dalla presenza di molti chicchi e semi rispettano i simboli dell’allegria e della fertilità che ci si augura.
Un’altra usanza iraniana di questa notte è quella di vegliare mangiando frutta secca e declamando poesie di Hafez, il grande Poeta iraniano.

Una Poesia di Hafez Shirazi

Ah, stenderei il mio cuore come un tappeto sotto i tuoi passi,
ma temo per i tuoi piedi le spine di cui lo trafiggi.
"Il se', Hafiz! Il se'! Questo dobbiamo superare!
Presta attenzione alla saggezza della figlia della taverna!
Piccolo vanitoso bagaglio, parola mia!
Tu creazione di fata, fatta di acqua e creta,
cosi' indaffarata con la tua bellezza come un uccello.
Hafiz, la Vita e' un indovinello, rinunciaci:
Non vi e' risposta, c'e' solo questa coppa".

Durante la veglia nella notte più lunga i persiani tengono accese delle lanterne a simboleggiare la volontà degli uomini di aiutare la luce a vincere le tenebre. Il giorno e la notte, il bene ed il male, chiamati dai zoroastriani Ahuramazda, dio del bene e Ahriman, dio del male, sono il simbolo ereditato da questo passato della continua lotta degli uomini contro le ingiustizie, contro il male.
Prima dell’avvento di Zoroastro (vedi la nota storica in appendice) i persiani credevano in un Dio Sole che dicevano fosse nato proprio in questa notte più lunga dell’anno. Mitra o Mehr, il dio Sole, era credenza fosse invincibile, giusto, illuminato, protettore della luce e dell’amicizia.
A quei tempi il culto di Mitra era il più diffuso sulla terra conosciuta e la sua influenza continuò ad esserci anche dopo l’avvento del culto di Zoroastro e degli altri culti monoteisti e plurideisti successivi. Alcuni di questi segni si riscontrano anche ai giorni nostri. Ne è un esempio eclatante la coincidenza delle date di festeggiamento del Shab-e Yalda per i persiani e la nascita di Gesù per i cristiani. Infatti è solo dal quarto secolo che si stabilizza che la nascita di Gesù sia avvenuta il 25 dicembre. Per gli Armeni la nascita ed il battesimo del Messia sono festeggiati il 6 gennaio.

I connazionali iraniani residenti in Italia festeggiano queste festività collettivamente o nelle singole famiglie a seconda dell’esistenza o meno di associazioni o ristoranti tipici.
Ad esempio l’associazione interculturale Massimo Zonarelli, in via Sacco 14, la comunità Iraniana di Bologna quest’anno ha festeggiato la veglia con musica, balli e stuzzichini nazionali e la proiezione di un documentario sulla storia e la cultura dell´Iran.

Le immagini di questo articolo sono tratte dal sito: http://italian.irib.ir