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Iniziativa Culturale:

 

 

18 11 2010 - Dai consiglieri aggiunti….ai consiglieri aggiunti
Copia a istituzioni . vedi fondo pagina

La questione della rappresentanza del mondo dell’immigrazione è pluridecennale a va di pari passo con l’aumento della presenza degli immigrati sul territorio nazionale.
La ricerca di strumentalizzare sia dal punto di vista elettorale che da quello politico, con l’assimilazione di strategie, parole d’ordine e impostazioni politico/sociale, questo sempre più esponenziale polo di aggregazione di stranieri è stato sempre un desiderio delle forze di sinistra
mentre dall’altra sponda politica si sottovalutavano le problematiche dell’immigrazione, facendone scomparire perfino l’esistenza. Per un lungo periodo di tempo fu la cooptazione lo strumento fondamentale del contatto tra le molteplici culture e quella del paese ospitante: la rappresentanza fu quindi collegata a coloro che nell’ambito di strutture politiche e sindacali venivano gratificati di ruoli e funzioni del sistema italiano. Fu cioè una rappresentanza octroyèe, graziosamente concessa e nelle forme dovute al variegato mondo dell’immigrazione. Queste due considerazioni quella della cooptazione nell’amministrazione locale, sindacale, imprenditoriale e quella della rappresentanza concessa hanno determinato lo sradicamento del cooptato dalle sue radici socio/culturali comunitarie e dall’altro non hanno consentito quella visione interculturale di cui pure tanto si è parlato.

L’immigrato ha imparato a scimmiottare il politico, il professionista, l’amministratore.. ma non ha imparato a difendere la propria diversità culturale nel confronto aspro e conflittuale con quella del paese ospitante.
Il controllo sociale che tutt’oggi si attua sul mondo dell’immigrazione ha avuto tuttavia bisogno di una leadership straniera oltre che di dichiarazioni di obbedienza, testimonianza dell’organicità partitica dell’immigrazione . Inizia così l’epoca dei leaders stranieri che si autoproclamano rappresentanti del popolo immigrato, l’epoca cioè della somala Dacia Valent e del ciadiano Abba Danna…
In collegamento con l’emergere del gruppo di leaders stranieri, usi ad appropriarsi di risorse economiche destinate a ben altri fini, si è proceduto velocemente allo smantellamento degli organismi consultivi ,eredità della legge Martelli, che potevano efficacemente contrastare una politica sbagliata non solo per gli immigrati ma anche per i cittadini autoctoni ignari dei contenuti di una complessa politica internazionale e confusi finanche nella collocazione geografica dei paesi da cui provenivano gli immigrati.

Per uscire da questa politica per molti aspetti votata al fallimento si è ben pensato di nascondere una direttiva europea, votata in seguito con legge nazionale, che prevedeva una scelta fra l’adozione di organismi consultivi per la partecipazione a livello locale degli stranieri o la prefigurazione di un diritto di voto amministrativo per l’individuazione di bisogni e esigenze del mondo dell’immigrazione. La prima fu scartata dalle forze di sinistra che dichiararono, dopo aver affossato perfino la consultazione da parte degli immigrati costretti in organizzazioni in cui si trovavano ad essere minoritari, stretti come erano da una pletora di soggetti italiani, la non funzionalità delle consulte fino allora bene o male presenti negli enti locali e nelle regioni e l’altra , quella del voto amministrativo fu avversata dall’opposizione di destra timorosa di fronte al controllo che si riteneva subisse il mondo immigrato.
E inizia allora l’epoca dei consiglieri aggiunti, figure amorfe costruite sulla base non degli interessi
degli immigrati ma su quelli dei loro ideatori.



La sofferta delibera sui 4 consiglieri aggiunti la cui stesura e approvazione durò anni fu avallata da una grottesca e falsa elezione, guidata e orientata da precise forze politiche. Non avendo tuttavia nessuna altra possibilità né di organizzazione né di strumentazione politica non si poteva non accettare ciò che veniva offerto: una elettività mistificata e un diritto di parola dei consiglieri aggiunti che negava loro la possibilità di intervenire con il voto nelle decisioni del consiglio comunale .

Noi del FORUM contestammo fin dall’inizio i contenuti procedurali e politici della delibera che istituiva i consiglieri aggiunti (uno per continente e l’elezione obbligatoria di una donna a testimonianza della pretesa apertura al mondo immigrato femminile) . Come si poteva pensare, tra l’altro che un filippino rappresentasse l’intera Asia o che un’ucraina rappresentasse il mondo dell’Est? In questa battaglia ci trovammo, pur nella nostra sempre rivendicata autonomia politica, a dialogare con gli uomini più consapevoli dell’importanza di gestire l’immigrazione invece di negarla o di mistificarla e tra questi vogliamo ricordare Tony Augello, capogruppo allora di A.N.
Gli attacchi contro questa alleanza furono numerosi, selvaggi e irrazionali come sempre avviene quando una forza politica si sente minacciata nel proprio campo politico e elettorale.

Eppure i rapporti con A.N. si intensificarono: fummo presenti durante lo sdoganamento di Fini e nelle due elezioni in cui si presentò l’attuale sindaco di Roma con cui stilammo una piattaforma politica sull’immigrazione.
Oggi ci ritroviamo invece a dover affrontare ancora una volta la questione dei consiglieri aggiunti e della rappresentanza che noi del FORUM continuiamo a vedere collegata all’associazionismo immigrato.
La politica dell’immigrazione che si attua con i consiglieri aggiunti considera prioritario l’appoggio all’ una o all’altra coalizione politica ( prima Rutelli e Veltroni oggi Alemanno) .
Non è così che gli immigrati , crediamo, possono rivitalizzare associazioni ormai sfiancate da intolleranza, da una diffidenza istituzionale e dalla concessione mistificante e generica di limitati poteri.

Crediamo invece nell’autonomia delle associazioni immigrate, nel loro sforzo di proporre e rispondere sul piano istituzionale e che di fronte ad una rappresentanza quale quella dei consiglieri aggiunti abbiano il buon senso di affermare che prioritario è il coinvolgimento di tutte le associazioni di immigrati in iniziative che le riguardano, senza alcuna pregiudizievole esclusione.
Forse è così che i nostri attuali governanti, in particolare a livello locale, potranno maggiormente riflettere sui danni che comportano prese di posizioni come quelle affrontate nel convegno su “cittadini immigrati verso Roma Capitale” a cui criticamente molteplici organizzazioni di immigrati, come si vede dalle lettere allegate, fanno riferimento.
E’ l’augurio che noi ci facciamo.


Roma 17 novembre 2010

DOSSIER contenente delle lettere delle associazioni al Sindaco Alemanno sono seguenti:
delle lettere delle Comunità immigrate al Sindaco di Roma in merito alle dichiarazioni rilasciate su “I cittadini immigrati verso Roma Capitale”
Si inviano ai seguenti indirizzi
• Regione, Presidente Regione Lazio on. Renata Polverini Assessore regionale servizi sociali On. Aldo Forte,
Presidente Consiglio regionale On. Mario Abruzzese
Presidente Commissione servizi sociali On. Maurizio Perazzolo
• Provincia di Roma , Presidente della Provincia, On. Nicola Zingaretti
Assessore provinciale servizi sociali,On. Claudio Cecchini
Presidente del Consiglio Provinciale On. Giuseppina
Maturani
Presidente Commissione servizi sociali On. Massimiliano
Massimiliani
• Comune di Roma, Sindaco On. Gianni Alemanno
Presidente Consiglio comunale On. Marco Pomarici,
Vicesindaco On. Mauro Cutrufo,
Assessore politiche sociali On. Sveva Belviso
Presidente commissione servizi sociali On. Giordano Tredicine
• Ministro per il lavoro e le politiche sociali, On.Maurizio
Sacconi
• Ministro degli Interni , On.Roberto Maroni
• Ministro per le pari opportunità, On. Mara Carfagna
Il dossier è stato inoltre inviato ai capogruppi consiliari della Regione Lazio, della Provincia e del Comune di Roma e ai responsabili per l’immigrazione delle principali forze politich


In ordine d’arrivo :
1. Forum delle Comunità Straniere in Italia. Dott. Loretta Caponi
2. CO- MAI , Comunità del mondo arabo in Italia
Atti del Convegno Prof. Foad Aodi
3. Osservatorio Interetnico per il controllo democratico presso il
Comune di Roma Arch. Vahe Vartanian
4. Associazione della Comunità Ghanese Sig.ra Ashie Kotekia Ablah
5. Associazione della comunità Srilankese Sig. joe Muthugalage
6. Comunità Polacca Sig.ra Jolanta Mroszczak
7. Alefba – Ass.ne Culturale Italo Iraniana Arch. Masud Hatami
8. Zatik- Ass.ne di Amicizia Italo Armena Dott. Graziella Falconi


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V.V