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Il Forum delle Comunita’ Straniere in Italia ha di fronte agli occhi i morti di Lampedusa
FORUM delle Comunità Straniere in Italia

COMUNICATO STAMPA
Il Forum delle Comunita’ Straniere in Italia ha di fronte agli occhi i morti di Lampedusa … e se ora è il giorno del dolore è anche quello della rabbia.
Per questa tragedia c’è la responsabilita’della legge Bossi/Fini ? Si deve richiedere un aiuto urgente dalla Comunità europea ?
Vediamo:
la legislazione italiana in tema di immigrazione si basa in parte sulla legge Martelli che, dopo più di 10 anni dalla ratifica della convenzione europea sui lavoratori migranti, tentò di elaborare un testo normativo che prevedesse il superamento della clausola geografica (coloro che fuggivano dai propri paesi per persecuzione razziale, religiosa e politica anche se non appartenevano al blocco sovietico potevano chiedere asilo)
Un’altra tappa legislativa fu la legge Bossi/Dini e quella Turco/Napolitano. Ed è quest’ultima che è stata ripresa nei suoi aspetti più repressivi dalla Bossi/Fini. Dopo certo c’è stata la considerazione di prevedere il reato di immigrazione clandestina, e di sfruttamento della clandestinità che non è riferita solo agli immigrati stranieri ma spesso anche a cittadini italiani, come possiamo testimoniare.
Il blocco legislativo che si è creato non ha tuttavia posto in essere una politica dell’immigrazione. E questa mancanza ha determinato l’incapacità di gestire e governare il mondo dell’immigrazione che in Italia non è rappresentato da una o due nazionalità ma da innumerevoli e variegate genti plurietniche.
I pochi interventi del governo italiano sono così passati da una incondizionata apertura delle frontiere, di cui si fa oggi portatrice il ministro per l’integrazione e anche la massima autorità cattolica, a quella di una chiusura con le conseguenti ovvie sanatorie.
Così come non si conosce quale percorso di integrazione l’Italia intenda percorrere, quello dell’assimilazione o quello della plurietnicità …
Gli stessi elementi di integrazione conquistati a fatica dagli stessi immigrati nella legalità per la maggioranza di loro e nella illegalità, svaniscono di fronte all’incongruenza e alla noncuranza dei livelli istituzionali.
L’Unione Europea , chiamata in causa, ci ricorda che un flusso di denaro è stato indirizzato all’Italia per affrontare le difficoltà dovute a migliaia di immigrati e richiedenti asilo provenienti da quei paesi dove, al di là delle primavere, si sono sviluppate tragiche guerre civili.
In questo vuoto legislativo e di governance neppure si è sentita l’esigenza, anche da parte di chi dovrebbe rappresentare per la prima volta a livello governativo le istanze degli immigrati, dei richiedenti asilo e dei rifugiati di ascoltare quei migranti singoli o membri di associazioni che rappresentano soggetti interessati a trovare una strada perché agli ultimi arrivati non manchi la solidarietà ma non si chiudano per tutti gli spazi lavorativi e di accoglienza.
Chi proviene da questi paesi di intolleranza e dittatoriali chiede anche protezione al nostro paese. Eppure il governo italiano di destra e di sinistra ha finora aiutato con consistenti appoggi economici e politici questi regimi autoritari (pensiamo all’Eritrea e a tutto il Corno d’Africa). E oggi il governo italiano richiede a sua volta aiuti per affrontare l’esodo di questi cittadini.
Quanta ipocrisia !
A quando un riconoscimento del ruolo delle associazioni immigrate, strumenti insostituibili nell’affrontare gli sbarchi e l’afflusso dei propri connazionali quando non dei propri familiari …
Lo stesso sindaco di Roma ha avuto la sensibilità di incontrare una delegazione della nostra organizzazione e di riconoscerne la funzione e il ruolo, e di questo lo ringraziamo.
A quando un aiuto anche economico dell’Europa ma vincolato al varo di una legislazione più moderna e democratica che possa porre un limite a queste tragedie del mare e a questi sbarchi ma che assicuri anche la sicurezza delle frontiere che i cittadini italiani e quelli europei fortemente richiedono.

Ottobre 2013

V.V