Zatik consiglia:
Iniziativa Culturale:

 

 

COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE (II Anno - 2011)

03 marzo - 28 aprile 2011

Primo incontro del ciclo di conferenze:segue il programma :
COSTRUIRE IL PASSATO NEL PRESENTE (II Anno - 2011)
(ricordare | restaurare | archiviare nel mondo globale)
03 marzo - 28 aprile 2011

Organizzato da:
Centro Interdipartimentale di Studi Balcanici Internazionali
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena

Giovedì 3 marzo, ore 18.00
conferenza-dibattito
"Ripensare la danza, tra storia e memoria"
Presentazione del volume:
RicorDanze. Memoria in movimento e coreografie della storia, Utet Università, Torino, 2010
con le Autrici
Susanne Franco e Marina Nordera

Uno dei più diffusi luoghi comuni sulla danza è che sia l'arte effimera per eccellenza. Il volume nasce dall'urgenza di ripensare teoricamente questa retorica dell'effimero, cercando di rispondere ad alcune domande cruciali. Come si imprime il ricordo della danza nello spettatore? Come si condizionano reciprocamente memoria individuale e memoria collettiva nella/della danza? Che ruolo giocano le mnemotecniche nei processi di trasmissione di un patrimonio coreutico? Come interagiscono memoria, oblio e rimozione nella costruzione e ricezione dei discorsi storici sulla danza? Un gruppo di studiosi provenienti da orizzonti culturali e metodologici diversi è stato sollecitato ad approfondire il complesso rapporto fra danza e memoria. Le loro originali riflessioni, raccolte in sei sezioni tematiche, ne restituiscono un'immagine sfaccettata e invitano l'artista, lo spettatore e lo studioso a interrogarsi sulle varie possibilità di inscrivere la danza nel tempo.

Presso:
Biblioteca Zenobiana del Temanza
Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena
Corte Zappa | Dorsoduro 1602 | 30123 Venezia

ingresso libero - posti limitati:
si prega di prenotare via E-mail
Info: 041/5224225 | E-mail: oemme.ed@iol.it | www.unive.it/cisbi

In allegato: locandina dell'iniziativa con calendario completo.

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Costruire il passato nel presente

Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo contemporaneo globalizzato?
L'edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, accademica e non, nonché l'organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ancor più complesse nell'attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ma anche frammentati. Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l'umanità della terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall'altro si moltiplicano appelli per la salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità.
Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L'attuale passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell'archivio per certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi teorici e pratici. Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo.
Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa.
Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo si presentano contemporaneamente questioni inerenti l'articolazione culturale e politica del passato armeno nel presente.

Constructing the Past in the Present.

What are the practices of remembering, restoring and archiving the past? How do these practices intertwine with the constant circulation of commodities and images in a globalized world?
Modalities to construct the past include but are not limited to the building and restoration of monuments, the creation and administration of archives, historical research within and outside of the university, as well as the organization of conferences and seminars. These modalities are sites of contestation in which competing conceptions of nation, religion and culture come to the fore. In a globalized world, these tensions often translate either in initiatives that celebrate a supposed humanity and its cultural, artistic "heritage" or in calls for the safeguard of supposed local and national cultures. What is at stake in the past?
Modalities of constructing the past are also related to the specific technologies. Current digitalization processes make evident how forms of restoration and archiving are shaping the past and its fruition, posing theoretical and political questions. How does the organization and administration of an archive impinge on the past it supposedly orders? How do restoration techniques transform the fruition of a monument? What are the conditions of possibility of remembering and forgetting in the digital age?
The series aims at interrogating this set of themes from a veritable world perspective, examining these practices across Asia, Europe and Africa.
The Armenian case can be taken as exemplary of these dynamics and offers important elements for consideration on these issues. With the growing publicity and visibility of the Armenians in the global and Italian mediascape questions come about concerning the cultural and political articulation of the Armenian past in the present.

Minas Lurian