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Armenia: sintesi storica dalle origini al XIX secolo
A cura del prof. Adriano Alpago Novello

in ARCHITETTURA ARMENA IV-XVIII secolo- INCONTRO CON IL POPOLO DELL'ARARAT, Catalogo della mostra tenuta a Belluno presso la Loggia del Palazzo Crepadona - 3/18 ottobre 1987, pagg. 5-7

1700 a.C. Agli albori della sua storia l’Armenia si presenta come un insieme di Stati sotto il nome di Confederazione Nairiana, formata do Urardou ai piedi del monte Ararat, Piano all’est del lago di Van, Minni tra i laghi di Van ed Urmia, Mussasir ad accidente del lago di Van, Nairi a sud del lago di Van, Mildis nell’acrocoro armeno e Melid sulla riva destra dell’ Eufrate.
900 a.C. Verso il 900 gli Urardou hanno il sopravvento sugli altri membri della confederazione e formano una patente monarchia con il leggendario Arame, fondatore della dinastia degli Arameidi.
782 a.C. Viene fondata Yerepouni, l’attuale Yerevan. Gli Arameidi si estinguono con Russas III (600 a.C.). Epoca di grandi avvenimenti: caduta di Ninive, fine del potentissimo impero assiro ad opera della risorta Babilonia con Nabucodonosor, ingresso trionfale dei Medi nella storia con Giassar. Periodo riccamente documentato con iscrizioni cuneiformi e bassorilievi principalmente a Tospa (attuale Van).
600 a.C. Alla rottura dell’equilibrio politico seguito alla caduta di Ninive, entrano in scena gli Armeni di razza indoeuropea, provenienti probabilmente dalla Macedonia con il loro leggendario capostipite Haig.
 546 a.C. Jervant dà vita alla prima monarchia armena, che si estinguerà con il nipote Vahakn nel 518.
 500 a.C.  Armeni e Medi vengono sopraffatti dol persiano Cira, fondatore degli Achemenidi, e sattopasti ai Satrapi persiani fino all’occupazione del Paese da parte di Alessandro il Macedone.
 330 a.C.  Dominazione greca: gli Armeni sono governati da viceré, principi greci, persiani ed anche armeni.
Uno dei generali del Macedone, Seleucus I Nicator, fondatore della dinastia dei Seleucidi in Siria, s’impadronisce dell’Armenia.
La regione nord-occidendale Zop continua la tradizione dei re armeni indipendenti.
La dominazione macedone-seleucide porta in Armenia la cultura e l’educazione ellenica.
 189 a.C.  Roma estende i suoi confini verso Oriente. Il principe armeno Artashes si allea con Scipione ed ottiene trono e titolo di Re d’Armenia. Riunita quasi tutta la nazione, fonda la capitale Artashata sulle rive dell’Arax. Più tardi Tigrane III il Grande, genero ed alleato di Mithridate Re del Ponto, realizza l’impero armeno; famose le sue guerre contro la Cappadocia, i Parti, i Fenici, ma soprattutto contro Rama (Silla, Lucullo, Pompea). Edifica la capitale Tigranocerta sulle rive del Tigri, distrutta nel 69 a.C. da Lucullo. La dinastia si estingue con Tigrane V nell’anno 14 dell’era volgare.
 14 d.C.  Alla caduta degli Artashidi l’Armenia è divisa tra il partita filoromano e quello filopartico, il che favorisce in questa periodo l’alternarsi di re stranieri. La fondazione dell’impero partico e la creaziane della dinastia degli Arshatidi risale ad Arshak I (250 a.C.).
Varghashe I, re dei Parti, affida la corona d’Armenia a sua fratello Trdat I, capastipite degli Arshatidi armeni.
 52 d.C.  Trdat I rimane sul trono con alterne vicende, prima in latta con i Romani, poi alleato ed amico di Nerone. Sanatruk (75-110), Ashkhatar (110-129) e Parthamassar (112-115), detronizzato da Traiano, che proclama l’Armenia provincia romana.
 115 d.C.  In Armenia regnano Vagharshe, fondatore della città di Vagharshapat (attuale Edchmiadzin), Suiemas, Bakur, ancora Suiemas, Khasrav I, Trdat II ed infine Khasrav II.
In Persia s'instaura la nuova dinastia dei Sassanidi ad opera di Shapuh I, che si propone di cacciare i Romani ed annettere l’Armenia. A tale scopo viene latta assassinare il re per opera del nobile Anak, la cui famiglia per ritorsione è a sua volta sterminata.
Il principe ereditario viene inviato a Rama per sottrarsi ad ulteriori pericoli da parte dei Persiani. Regna frattanto il tutore Ardavast Mamigonian. Trdat III (287-337) viene incoronato da Diocleziano a Roma e riconosciuta da Vram II re di Persia.
 305 d.C.  Gregario, unico figlio superstite di Anak, introduce il Cristianesimo, che nel 305 viene dichiarato religione di stato.
Accanto alla dinastia regale s’instaura quella patriarcale, che inizia con S. Gregaria. Il Cristianesimo comporta per l’Armenia profonde trasformazioni anche di tipo politico.
Dal 337 ai 428 si susseguono una decina di re; fatti salienti sono la guerra dei trent’anni tra Roma e la Persia e soprattutto l’invenzione dell’alfabeto armeno, nel 405, ad opera di S. Mesropio Mashtotz e Sant'lsacco, che dà grande impulso alla cultura ed in particolare alla diffusione della dottrina cristiana.
 428 d.C.  Caduti gli Arshatidi, dopo il trattato tra impero romano d’Oriente e Persia, gran parte dell’Armenia rimane sotto i Persiani; la struttura civile ed economica del Paese resta inalterata, solo il re viene sostituito do un magistrato civile e militare detto Morzpan, nominato dal re sassanide. Hazgherd II impone il Mazdeismo ed il popolo armeno si solleva nel 451 sotto la guida di Vardan Mamigonian, quindi nel 484 con Vahan Mamigonian ed ancora nel 551 con Vardan III Mamigonian. L’Armenia è sotto la dominazione persiana sino al 640; l’ultimo periodo è peraltro caratterizzato da maggiore libertà.
 640 d.C.  Gli Arabi iniziano l‘invasione sotto il califfato di Omar, si spingono sino alla città di Dvin (642) e completano l’occupazione della provincia di Ararat (647). L’ imperatore Costante, preoccupato per la caduta dell’Armenia, la invade e trasforma il Paese in un campa di battaglia per quasi mezzo secolo (640-693). Dal 693 all’859 l’Armenia, soggetta ai califfati di Damasco e Bagdad, viene tristemente dissanguata.
Approfittando del declino politico-amministrativo dello stato arabo, l’imperatore Michele IV affronta gli Arabi con una guerra (842-867) e li sconfigge.
 860 d.C.  L’ordinamento politico-sociale ed economico dell’Armenia è di tipo feudale: i Bogratuni armeni sono fra i più potenti feudatari.
Alla caduta degli Arshatidi ed al progressivo esaurimento dei Mamigonian essi vedono aumentare il prestigio. Ashot II viene nominato Principe dei Principi dall'emiro capo Maometto Dghafer e re d’Armenia dal califfo di Bagdad. Srnbat I succede ad Ashot.
Parallelamente, gli Artzouni vengono elevati ai rango di re di Vaspuragon (Van). A Smbat succedono: Ashot-Ferro, Abos, Ashot, Smbot II, Gaghik ed infine Hovhannes-Smbat (1020-1042). Oltre al regno dei Bagratuni ed Artzouni figurano altri sei piccoli stati. Improvvisamente i Turchi Selgiuchidi calano in Armenia guidati da Toughril Beg. Ad Hovhannes-Smbat succede Gaghik II (1042-1045).
Con un inganno la capitale Ani viene venduta all’imperatore. Gaghik esiliato in Cappodocia, la dinastia si estingue.
 1045 d.C.  L’Armenia diventa una provincia bizantina, ma per poco, sopraggiunge una seconda ondata di Turchi Selgiuchidi; cade Ani nel 1964.
 1071 d.C.  Fine dell’indipendenza armena: parte dello popolazione scampata emigra verso la Cilicia, dando vita alla Piccola Armenia.
 1080 d.C.  In Cilicia, con Ruben I (1080-1095), ha inizia la dinastia dei Rubiniani sotto forma di baronia; succedono a Ruben:
Costantino le Taras I (1100-1123).
I Selgiuchidi arrivano anche in Cilicia.
Dal 1137 al 1145 la Cilicia è sotto Bisanzio. Toros II, Mleh, Ruben III (1174-1185), l’ultimo dei baroni.
Leone I, re di Cilicia, instaura un regno di tipo occidentale e fonda la dinastia dei Papironi, a cantatto con Federico Borbarossa ed i crociati. Hetoum II, Leone II (1270-1289), Hetoum II, Leone III, Oshin; con Leone IV, nel 1375, si conclude la dinastia; per linea femminile la corona passa ai Lusignani, dinastia questa che si conclude con Leone V, morto a Parigi.
Dopo il 1045 in Armenia la vita nazionale organizzata è praticamente nulla. L’Armenia è soggetta alla dominazione straniera; il popolo, dopo 3.000 anni di storia, è ridotto in schiavitù, però anche in questa fase dimostra di avere una eccezionale volontà di sopravvivere.
 1236 d.C.  Dominazione tartara fino al 1387, caratterizzata dalla presenza dei Turcomanni, Persiani e Curdi.
Tamerlano (Leng Timur), partendo dalle pianure di Sir Daria ed Amour Daria, invade l'Asia intera; in Armenia arriva nel 1387 attraverso Syounik, Ararat e Vaspuragan, distruggendo ogni casa. Alla sua morte in Persia ed Armenia si installa Uzun Hassan, che riorganizza lo stato sassanide, ma viene sconfitta dal sultano Maometto II, che rioccupa parte dell’Armenia, ridotta ad un campo di battaglia tra Persiani sciti e Turchi sunniti. La scià Abas crea 5 melikati armeni per un relativo autogoverno della regione di Gharabagh (attuale Azerbaijan, Syounik e Artzakh). La rivalità perso-attomana si conclude con la guerra (1743-1746) che porta i Persiani alla conquista di Yerevan.
 1797 d.C.  Primo intervento russo in Armenia: Paolo I di Russia occupa il Gharabagh. Con il patto del 1813 tra Russia e Persia il Gharabagh ed altre regioni della Transcaucasia vengono cedute alla Russia. Le truppe russe di Nicola I, aiutate anche dagli Armeni, estendano l’occupazione sino a Yerevan, Nakhi-chevan ed il lago di Urmia.
 1828 d.C.  La Russia firma la pace con la Persia a Turkmentchaj.
Nicola I dichiara guerra alla Turchia ed occupa Kars, Akhalkalak e, nel 1829, conquista Erzeraum. Quasi tutta l’Armenia passa alla Russia. Il sultano Maometto II invoca l’armistizio e, nel trattato di Adrianopoli, Erzeroum, Kars, Pajazid e Alashgherd vengono restituite.
L’Armenia risulta cosi divisa tra Turchia (gran parte della Grande Armenia, la Piccola Armenia e la Cilicia), Russia (parte della Grande Armenia) e Persia (una piccola parte della Grande Armenia), situazione che sostanzialmente perdura tuttora.