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Arslan e Nazariantz, voci del popolo armeno
la recensione di due volumi inerenti la Questione Armena apparsi sulla rivista
http://www.paneacqua.eu/print_article.php?id=19589 a firma del prof. Francesco Medici che ringrazio personalmente dell'attenzione mostrata. – riceviamo e ringraziamo il Prof. Carlo Coppola;

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>b>Arslan e Nazariantz, voci del popolo armeno
Francesco Medici, 06 febbraio 2012, 10:05
Islam e noi La questione armena e il primo genocidio del XX secolo raccontati nell'ultimo romanzo di Antonia Arslan e in una raccolta di saggi dedicata al poeta Hrand Nazariantz, morto esule a Bari cinquant'anni fa;

Solo da qualche giorno, il Senato francese ha approvato una legge che, sanzionando il negazionismo del genocidio degli armeni - perpetrato da militari turchi e miliziani curdi coordinati, in molti casi, da ufficiali tedeschi tra il 1915 e il 1917 -, rischia di compromettere le relazioni diplomatiche tra Parigi e Ankara.
È solo un esempio utile a dimostrare quanto la ‘questione armena' resti a tutt'oggi di estrema attualità - basti dire che il riconoscimento di quella carneficina resta condizione essenziale per l'ingresso della Turchia nell'Unione Europea. In queste settimane, due volumi freschi di stampa ricordano ai lettori italiani il primo grande genocidio del XX secolo, triste prologo di quanto sarebbe accaduto venticinque anni dopo in piena Europa con la Shoah.
Antonia Arslan, scrittrice e saggista di origine armena, autrice nel 2004 del bestseller "La masseria delle allodole" (tradotto in tutto il mondo e portato sullo schermo dai fratelli Taviani nel 2007), ha appena pubblicato per Skira "Il libro di Mush". Il breve romanzo narra la storia vera delle peripezie di un gruppo di sventurati armeni in fuga dal loro villaggio nella valle di Mush, dove, in una notte di fine giugno del 1915, i turchi della terza armata fanno irruzione, trucidandone gli abitanti e distruggendone le case e le chiese, con il consueto, sistematico obiettivo di cancellare ogni traccia delle tradizioni millenarie di quel popolo tanto odioso. I fuggiaschi, che hanno perso tutto - casa e famiglia -, recuperano, tuttavia, in modo fortunoso, se non miracoloso, un tesoro di valore inestimabile, e sono determinati a portarlo in salvo ad ogni costo: si tratta dell'Omiliario di Mush, il più grande manoscritto armeno esistente, risalente al 1200, custodito oggi presso il Matenadaran (Museo dei manoscritti antichi, Yerevan, Repubblica d'Armenia), proprio grazie al coraggio di quei pochi sopravvissuti.
Il 25 gennaio 2012, è stata presentata a Bari, nel corso del convegno "Hrand Nazariantz. Le tracce e il volto", organizzato nell'occorrenza dei cinquant'anni dalla scomparsa del poeta, la miscellanea di saggi "Hrand Nazariantz, Fedele d'Amore", curato dallo studioso Paolo Lopane, edito da F.A.L. Vision.
Il volume, introdotto da Boghos Levon Zekiyan, docente di Lingua e letteratura armena presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, offre nuovi spunti di riflessione e di approfondimento culturale e storico sulla figura dell'intellettuale originario di Üsküdar (Istanbul), che scelse nel 1913 il capoluogo pugliese come terra di esilio (fondandovi nel 1924 il villaggio "Nor Arax", luogo di rifugio e speranza per molti suoi compatrioti) e che rischia oggi di scivolare ineluttabilmente nell'oblio.
Il Curatore, che si addentra in una suggestiva lettura mistico-esoterica dell'opera nazariantziana, raccoglie magistralmente in volume contributi di diversa natura, tessere di un mosaico misterioso e affascinante: Cosma Cafueri (presidente del Centro Studi Hrand Nazariantz di Bari) riflette sul ‘caso Nazariantz' e sul suo controverso rapporto con la città che gli diede asilo; Carlo Coppola offre frammenti della sua biografia, frutto di una faticosa ricerca di prima mano; Rosalia Chiarappa e Dorella Cianci si interrogano, infine, sul suo messaggio poetico. Il volume è inoltre impreziosito da un'appendice iconografica di materiali inediti: lettere, poesie e alcune fotografie, che narrano del dramma di un uomo, di un intellettuale e di un esule, che, pur lontano e solo, non cessò mai di combattere per la "causa santa" della sua Armenia.

- Antonia Arslan, Il libro di Mush, Skira, Ginevra-Milano 2012, pp. 136, € 15,00.
- Paolo Lopane (a cura di), Hrand Nazariantz, Fedele d'Amore, con introduzione di Boghos Levon Zekiyan, F.A.L. Vision Editore, Bari 2012, pp. 160 ill., € 15,50.

C. Coppola

 
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